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Non hai un lavoro e vai pure in giro in auto: MULTA da 3000 euro I Ufficiale, Salvini non vuol sentire ragioni: lotta agli scansafatiche del ‘reddito’

Multa da 3.000 euro - fonte depositphotos.com - giornalemotori.it
Multa da 3.000 euro – fonte depositphotos.com – giornalemotori.it

Il ministro dei trasporti ha deciso di prendere seri provvedimenti contro chi percepisce soldi e non lavora: ecco la decisione storica.

La vita degli italiani sta per subire una svolta davvero imprevista. In un periodo già segnato da alcuni importanti cambiamenti, soprattutto per gli automobilisti (come l’entrata in vigore del nuovo Codice della strada), ora la situazione cambia ancora una volta.

Ma la situazione si sta per fare complicata anche per chi, semplicemente, guida. Tutto merito dell’entrata in vigore di alcune recenti norme fiscali su cui ha lavorato la presidente del consiglio Giorgia Meloni con il benestare del ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini.

Il tema di cui parliamo oggi ha spaccato a metà l’opinione pubblica negli ultimi anni. Pensiamo per esempio alle polemiche attorno al reddito di cittadinanza voluto dal governo Lega – 5 stelle guidato da Giuseppe Conte tra il 2018 e il 2019.

Ora, però il governo Meloni, restare senza lavoro potrà non essere solo un problema personale, ma anche fiscale. L’esecutivo ha infatti intenzione di intensificare i controlli sui cittadini che risultano disoccupati o che hanno redditi molto bassi, ma anche mostrano uno stile di vita non coerente con quanto dichiarato.

Non lavori ma guidi? Ora rischi grosso

L’idea del governo è quella di accertare la disoccupazione delle persone il cui stile di vita non è coerente con quanto dichiarato allo Stato. L’obiettivo dunque è scovare persone che lavorano in nero. Lo farà grazie all’uso di tecnologie sempre più sofisticate e all’incrocio dei dati provenienti da vari enti.

Se emerge una discrepanza (per esempio l’acquisto di un’auto costosa a fronte di redditi bassi o nulli) potrà scattare dunque un accertamento induttivo. Ovvero, una ricostruzione preventiva del reddito reale. Questo tipo di controllo ovviamente non significa che il contribuente sia formalmente accusato di evasione fiscale, ma sarà necessario per verificare la situazione del cittadino.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni - fonte Ansa Foto - giornalemotori.it
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni – fonte Ansa Foto – giornalemotori.it

Bisogna stare attenti a quello che si fa

I cittadini nel mirino dell’Agenzia delle Entrate potranno trovarsi dunque obbligati a dimostrare con prove e documenti la legittimità delle loro spese. E se non sono in grado di farlo, le sanzioni potrebbero arrivare anche a 3.000 euro. A stabilirlo è stata una recente sentenza della Cassazione, che ha confermato la piena legittimità dell’accertamento basato su spese non giustificate.

Il Fisco non si accontenta dunque soltanto di dichiarazioni ufficiali, ma pretende coerenza tra redditi e spese. Pensa dunque a che auto comprare, prima di prendere la tua scelta.