“Devo controllare il suo WhatsApp”: Ufficiale, da oggi gli agenti si prendono il tuo telefono I Controllo obbligatorio, spiano i tuoi fatti privati

“Devo controllare il suo WhatsApp”: è ufficiale, da oggi gli agenti delle forze dell’ordine si prendono il tuo telefono. Si tratta di un controllo obbligatorio. Dunque, oggi i vigili, o chi per loro spiano i tuoi fatti privati? Scopriamo come stanno le cose.
Nel 2025, le forze dell’ordine italiane stanno intensificando i controlli stradali, anche in relazione all’uso del cellulare durante la guida.
In particolare, l’utilizzo di applicazioni come WhatsApp è oggetto di verifiche sempre più frequenti ai posti di blocco, poiché rappresenta una delle cause principali di distrazione al volante e quindi di incidenti stradali.
Perché viene controllato l’uso di WhatsApp durante la guida? E’ presto detto: e scoprirlo non ti piacerà affatto, anche se non puoi farci nulla.
L’articolo 173 del Codice della Strada vieta espressamente l’uso di dispositivi mobili che comportino l’allontanamento delle mani dal volante.
Ti spiano WhatsApp: i vigili chiedono di guardare le chat
WhatsApp, come tutte le applicazioni di messaggistica istantanea, comporta un’interazione attiva: scrittura, lettura, invio di messaggi vocali, apertura di immagini o link. Queste azioni compromettono la concentrazione e aumentano notevolmente il rischio di sinistri. Secondo recenti studi, scrivere un messaggio alla guida equivale a guidare bendati per diversi secondi. Proprio per questo, la Polizia Stradale e i Carabinieri, durante i posti di blocco, possono accorgersi dell’uso illecito del telefono osservando il comportamento del conducente: posizione della testa, mani non sul volante, riflessi di luce sul viso o sul cruscotto.
Cosa possono fare gli agenti? Durante un controllo, gli agenti non possono accedere al contenuto del tuo smartphone senza il tuo consenso o senza un’autorizzazione della magistratura. Tuttavia, possono chiederti se stavi usando il telefono, e, se ti rifiuti di collaborare o menti, possono comunque procedere con una contestazione basata sull’osservazione diretta o con l’uso di strumenti video installati sulle pattuglie.

Ecco cosa succede al posto di blocco
Se, ad esempio, ti fermano e dichiarano di averti visto digitare sullo schermo mentre guidavi, puoi ricevere la multa anche senza che ti venga controllato il cellulare. Inoltre, in alcuni casi viene fatto ricorso a testimoni (altri agenti) o a immagini delle dashcam installate sulle auto di pattuglia.
Cosa si rischia? Chi viene sorpreso a usare WhatsApp alla guida rischia una multa da 165 a 660 euro (aumentata nel 2023), la decurtazione di 5 punti dalla patente e in caso di recidiva entro due anni, sospensione della patente da 1 a 3 mesi. Se dall’uso del cellulare deriva un incidente, le conseguenze si aggravano e possono portare anche a imputazioni penali per guida pericolosa o lesioni colpose. È consentito l’uso del telefono tramite vivavoce, auricolari monofonici o comandi vocali, purché non si distolga l’attenzione dalla guida. Tuttavia, anche con il Bluetooth, se si nota che stai digitando o guardando lo schermo, potresti comunque incorrere in sanzioni.