“Ho il diabete, non potete multarmi”: ufficiale fai annullare subito il verbale I Ma porta le prove o ti scambiano per un alcolizzato e addio patente

È già capitato, purtroppo, a migliaia di automobilisti. Se prendi la multa però non è detta l’ultima parola: ecco che cosa fare.
C’è una vicenda che sta suscitando preoccupazione tra tutti coloro che in Italia soffrono di diabete. Questa malattia cronica, che deriva dagli elevati livelli di glucosio nel sangue, colpisce circa 4 milioni di italiani. Che non possono stare tranquilli neanche quando devono guidare.
Da diversi anni, infatti, si segnala un numero altissimo di multe che viene fatto a chi soffre di diabete. Anche se può sembrare incredibile, è in atto una vera e propria discriminazione verso queste persone, che ovviamente non possono fare altro che accettare le multe.
Quest’ultimo, invece, è una cosa che non bisognerebbe mai fare. Infatti, è bene stare attenti e, quando si prende una multa a causa del diabete, informarsi sui propri diritti. La maggior parte delle volte infatti le sanzioni possono essere annullate.
Si tratta ovviamente di un’ottima possibilità che le persone che soffrono di diabete (e che hanno preso la multa) devono conoscere per poter essere certi di non pagare alcuna sanzione.
Il caso: soffre di diabete, ma viene multato
Il caso di cui parliamo oggi ha avuto origine tre anni fa. Un ragazzo si è visto ritirare la patente perché le forze dell’ordine avevano pensato fosse ubriaco. I fatti risalgono al 26 gennaio 2022, quando il giovane (che risiede nel comune di Porto Sant’Elpidio) ha avuto un episodio di iperglicemia mentre si trovava alla guida della propria auto.
Dopo aver accostato per riposare ha perso conoscenza. A risvegliarlo è stata proprio la polizia. “Il medico ha verbalizzato una glicemia pari a 441 mg/dl, quando il valore normale sarebbe inferiore a 100 ma gli agenti, scambiando i sintomi manifestati per uno stato di ebrezza alcolica, hanno chiesto al giovane di sottoporsi all’alcoltest“, ha affermato l’avvocato Carlo Angelini, avvocato del giovane. Il ragazzo ha cercato di spiegare la sua situazione ma la patente gli è stata comunque ritirata.

Come è finita la vicenda
Lo scorso 28 gennaio, tre anni dopo la vicenda, è arrivata finalmente la sentenza che ha scagionato il ragazzo. Tuttavia, la battaglia legale non sembra essere ancora finita. “Il fatto non sussiste. Pende ancora il giudizio civile di opposizione e, dopo quasi 3 anni, la patente non gli è stata ancora restituita“, ha affermato Angelini.
“Il mio cliente ha subìto gravi danni sia patrimoniali, per la perdita della possibilità di lavorare, che morali. Procederemo senz’altro in sede civile ad instaurare un giudizio di risarcimento nei confronti dei responsabili”, ha poi concluso l’avvocato.