“Datemi altre 3000 euro”: tasse auto 2025, Salvini scava nelle tasche degli italiani I Arriva l’Una tantum: ma è dolorosissima

Dal ministro dei trasporti è arrivata la triste conferma per gli automobilisti. Da ora in poi paghi ancora di più per l’auto.
Come se non bastassero tutte le spese che già gli automobilisti sono costretti a sostenere, ora la situazione peggiora ancora. E questa volta, in modo decisamente più drastico. Infatti, aumentano ancora una volta i costi.
Già negli ultimi anni gli italiani si sono trovati a fare i conti con rincari sempre più pesanti. Pensiamo per esempio a quelli che hanno colpito il carburante o i pedaggi autostradali, oppure l’assicurazione o la revisione.
Oggi parliamo di una questione ancora più complessa e che sta preoccupando tutto il mondo. Ovvero, quella dei dazi. Le decisioni del governo di Donald Trump, appena arrivato alla Casa Bianca, sono destinate ad avere delle conseguenze globali anche sul mercato automobilistico.
In particolare, fa discutere la decisione del nuovo governo americano di imporre dazi verso il Canada e il Messico. Tale scelta innesta una serie di reazioni a catena sul settore automobilistico, con ripercussioni anche in Italia.
Un’auto nuova costa sempre di più, colpa di Donald Trump
La situazione da questo punto di vista era già fuori controllo. Infatti, nel 2024 il costo medio di un’auto aveva superato i 30.000 euro, registrando un aumento rispetto al 2019 pari al 43%. A pesare su questa impennata erano stati gli effetti della pandemia e le tensioni geopolitiche che stanno caratterizzando questi anni.
La decisione del governo di Donald Trump peggiorerà una situazione già di per sé parecchio complicata. Infatti, le case automobilistiche che hanno impianti di produzione in Canada e in Messico subiranno un inevitabile impatto economico. Tra i marchi più colpiti troviamo anche Volkswagen, Audi, BMW, Stellantis, Honda, Hyundai, Kia e Nissan.

Quanto aumenterà il costo delle auto
Secondo le stime di Federcarrozzieri, gli aumenti del costo delle auto potrebbero aggirarsi attorno al 10%. Si stima un conseguente calo degli utili compreso tra il -5 e il -15%. Il Messico, che produce 3,5 milioni di auto all’anno, è un centro strategico per le vendite negli Stati Uniti.
Anche il settore della componentistica sarà colpito. I dazi riguarderanno soprattutto elementi come gli airbag, le cinture di sicurezza, gli pneumatici, i freni e i componenti per motori elettrici. Saliranno di conseguenze i prezzi di ricambi e riparazioni. Secondo Federcarrozzieri, “i costi medi per gli interventi di manutenzione sono aumentati del 3,3%, raggiungendo i 463 euro annui, mentre ricambi e lubrificanti segnano un incremento del 2,5%, con una spesa media di 280 euro”.