“Mia madre si è sentita male”, ma al posto di blocco se ne fregano: 250 euro di multa I E’ vietato assisterla in auto, anche se grave
![Incidente per il famoso attore - fonte stock.adobe - giornalemotori.it](https://www.giornalemotori.it/wp-content/uploads/2024/12/Incidente-per-il-famoso-attore-fonte-stock.adobe-giornalemotori.it_.jpg)
“Mia madre si è sentita male”: forse la scusa più vecchia del mondo, forse la pura e triste realtà. Ma alle autorità stradali non importa affatto. Se ti beccano, se ne fregano e ti becchi una multa da 250 euro, se ti va bene.
Se ne sbattono, allegramente. O se non altro, con il cinismo di chi sa che deve mettere in pratica la legge, senza dover badare alle particolarità.
Anche perché, delle due l’una: tutelare la legge può voler significare tante cose, ma farlo nel tenere la distanza dalle emotività è necessario.
Alla luce di tante storie che si sentono, truffe, imbrogli, bugie e così via, è normale che le forze dell’ordine sviluppino un senso di distacco necessario.
Alla luce di eventuali veri problemi di salute o di difficoltà, infatti, sarebbe sempre meglio chiamare un’ambulanza, anziché il proprio figlio o la propria figlia.
Ecco perché ti multano: e 250 euro sono pure poche
Se tua madre ti chiama disperata ed è in difficoltà di salute, e tu stai guidando, e le forze dell’ordine ti beccano, non possono fare altro che sanzionarti. La legge è legge, e non può far riferimento ai sentimenti, agli stati d’animo, e se c’è una prescrizione normativa da tutelare, e un reato da sanzionare, non importa quale sia l’origine dello stesso. La multa, insomma, te la becchi lo stesso.
Se al posto di blocco ti stanano, la situazione è grave: anche se tua madre è grave, molto più grave, il discorso si scinde. Da una parte c’è l’empatia, e magari anche il supporto emotivo, psicologico e perfino ‘tangibile’. Per esempio, un vigile può aiutarti a raggiungere tua madre, chiamare assistenza eccetera. Ma un’altra cosa è la multa.
![Cellulare in auto](https://www.giornalemotori.it/wp-content/uploads/2023/08/iStock-627539868-1.jpg)
Ti multo prima, poi ti aiuto: è la legge
Succede quanto di beccano a guidare, col telefono in mano, e devono multarti per forza. Anche se stavi rispondendo a tua madre, che stava sentendosi male. L’uso del telefono cellulare alla guida è una delle principali cause di distrazione al volante e contribuisce a un numero significativo di incidenti stradali. Per questo motivo, il Codice della Strada impone restrizioni severe sull’uso di dispositivi elettronici durante la guida e prevede sanzioni per chi viola questa norma.
Secondo l’articolo 173 del Codice della Strada, è vietato l’uso di smartphone, tablet e qualsiasi altro dispositivo elettronico che richieda l’uso delle mani durante la guida. L’unico utilizzo consentito è tramite sistemi viva-voce o auricolari, purché il conducente mantenga sempre il controllo del veicolo e abbia le mani libere per la guida. Chi viene sorpreso a utilizzare il telefono cellulare mentre guida è soggetto a una multa di 250 euro e alla decurtazione di 5 punti dalla patente. Se il conducente commette la stessa infrazione entro due anni, la sanzione aumenta a 350 euro, e in aggiunta è prevista la sospensione della patente da 1 a 3 mesi.