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Divieto di sosta ADDIO: ufficiale, puoi lasciarla come ti pare, ZERO MULTE quando parcheggi, non possono farti nulla

Il segnale di divieto di sosta - fonte depositphotos.com - giornalemotori.it
Il segnale di divieto di sosta – fonte depositphotos.com – giornalemotori.it

Addio al divieto di sosta: adesso è  ufficiale, puoi lasciarla come ti pare, dove ti pare e non rischi mai alcuna multa quando parcheggi. Tutto vero, non possono farti nulla: e per una ragione chiarissima. Basta conoscere le leggi.

Ricevere una multa per divieto di sosta può essere fastidioso, ma in alcuni casi è possibile evitare di pagarla o ottenerne l’annullamento.

Il Codice della Strada prevede situazioni in cui la sanzione può essere contestata e invalidata, a patto che si rispettino le procedure corrette.

Quando è che il divieto di sosta non è valido? Ci sono alcune circostanze in cui il divieto di sosta non è applicabile o può essere contestato.

Ovviamente, conoscendo le regole fino in fondo, possiamo trovare il modo di evitare di essere sanzionati.

Ecco perché il divieto di sosta non fa più paura

Senza dubbio un caso emblematico è quello della segnaletica non visibile o assente: il cartello di divieto deve essere chiaro, ben visibile e conforme alla normativa. Se è coperto da alberi, sporco o assente, la multa può essere annullata. Se le strisce blu sono poi senza parchimetro funzionante o con pagamento elettronico disabilitato: se il parcheggio è a pagamento ma manca il parchimetro o non si può pagare con carte elettroniche (come previsto dalla legge), la multa può essere contestata.

Eccezioni, poi, ci sono per emergenze o necessità: se il conducente ha sostato in una situazione di emergenza (ad esempio, per un guasto improvviso o un malore), può evitare la sanzione fornendo le prove necessarie.

Divieto di sosta - fonte stock.adobe - giornalemotori.it
Divieto di sosta – fonte stock.adobe – giornalemotori.it

La multa è annullabile, anche se non lo sai

Una multa può essere annullata se presenta errori formali, tra cui un errore nella targa o nei dati del veicolo, la mancata indicazione del luogo e dell’orario esatto della violazione o un verbale illeggibile o con informazioni mancanti.

Se il verbale presenta questi errori, il conducente può presentare ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace per l’annullamento della sanzione. Il ricorso al Prefetto va presentato entro 60 giorni dalla notifica, allegando prove fotografiche o documenti che dimostrano l’errore. Se il Prefetto accoglie il ricorso, la multa viene annullata. Se lo respinge, l’importo può raddoppiare.

Il ricorso al Giudice di Pace va fatto entro 30 giorni, pagando un contributo di circa 43 euro, si può chiedere l’annullamento della multa. E in alcuni casi, il Comune può revocare autonomamente una multa se l’errore è evidente.