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“Mi mostri i VIDEO del suo cellulare”: posto di blocco, la nuova legge è tremenda I Costretti a far vedere i fatti nostri: non ci possiamo rifiutare

Un posto di blocco - fonte depositphotos.com - giornalemotori.it
Un posto di blocco – fonte depositphotos.com – giornalemotori.it

“Mi mostri i VIDEO del suo cellulare”: ecco la frase che ci diranno ai posto di blocco, o in caso di intervento di una pattuglia, in strada. E non potremo evitare di rispettare questo comando: altrimenti, sarà peggio per noi.

Durante l’intervento delle forze dell’ordine, può scattare il nuovo e perentorio obbligo, previsto dalle nuove leggi a tutela della sicurezza.

Dopo la riforma del Codice della strada, è necessario sottostare a un nuovo vincolo: quello di mostrare i video del nostro cellulare. Proprio così.

E se non lo facciamo, rischiamo di passare un brutto quarto d’ora. Oltre a una multa, potremmo anche andare incontro a degli strascichi con la legge.

Di fatto, gli agenti possono ‘farsi i fatti nostri’, e vedere cosa abbiamo registrato, i nostri video, anche se riguarderebbero una sfera del tutto privata.

Ecco il motivo per cui guardano i video

E’ il caso di tutti gli apparecchi di ripresa che vengono usati per registrare quel che accade alla guida, ormai diffusissimi e a volte anche consigliati: in particolare parliamo delle Dash cam, o comunque anche delle riprese video realizzate tramite device e smartphone privati.

Le dash cam, ovvero le telecamere installate a bordo delle auto possono essere utili per documentare incidenti, atti vandalici o comportamenti scorretti degli altri conducenti. Tuttavia, il loro utilizzo è regolamentato dalla legge, soprattutto per quanto riguarda la privacy e l’ammissione come prova legale. Vediamo quali sono le regole previste per il 2025.

Polizia al posto di blocco - fonte stock.adobe - giornalemotori.it
Polizia al posto di blocco – fonte stock.adobe – giornalemotori.it

Privacy e le riprese video, cosa ci può accadere

L’uso delle dash cam è consentito, ma possono essere oggetto di controllo da parte delle autorità a fini di tutela e sicurezza pubblica, o per ricostruire dinamiche di incidenti o per la tutela della legge, combattendo frodi o possibili raggiri anche a livello assicurativo.

Tuttavia, non è possibile pubblicare o condividere online i video registrati se contengono volti riconoscibili, targhe o dati sensibili di altre persone, a meno che non si ottenga il loro consenso. Inoltre, le riprese possono essere utilizzate come prova in caso di incidente, ma non per sorvegliare il traffico o registrare indiscriminatamente. E ancora: per evitare di raccogliere dati inutilmente, le dash cam devono essere impostate per cancellare automaticamente le registrazioni più vecchie, a meno che non vengano salvate in caso di incidente. Secondo diverse sentenze italiane, le registrazioni delle dash cam possono essere accettate come prova in caso di sinistro stradale. Tuttavia la registrazione deve essere chiara e non modificata, e il filmato deve essere stato ottenuto legalmente, senza violare la privacy di terzi: inoltre, deve essere presentato in sede di giudizio in modo corretto e integrale.