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Nuovo Codice della strada, ora scatta l’ERGASTOLO: Salvini non indietreggia, la pena è durissima | Puoi rischiare anche tu, tutti i giorni

Ergastolo della patente, le cause - fonte stock.adobe - giornalemotori.it
Ergastolo  – fonte stock.adobe – giornalemotori.it

Nel 2025, il tema delle pene più severe per alcuni crimini stradali è stato ampiamente discusso, specialmente in relazione alle dichiarazioni rilasciate da Matteo Salvini, leader della Lega e Ministro delle Infrastrutture.

Salvini ha proposto una pena di ergastolo per chi provoca incidenti stradali mortali sotto l’effetto di alcol o droghe, alimentando il dibattito su come affrontare i crimini legati alla guida in stato di alterazione e sulla sicurezza stradale.

L’idea di introdurre una pena così severa come l’ergastolo per chi causa la morte di altre persone in incidenti stradali, soprattutto se sotto l’effetto di sostanze, ha suscitato polemiche e dibattiti.

Secondo Salvini, il fenomeno delle stragi del sabato sera, ovvero gli incidenti mortali causati da giovani che guidano sotto l’effetto di alcol o droghe, è un’emergenza che merita una risposta forte.

Le sue parole hanno fatto il giro dei media, creando una riflessione sul modo in cui il diritto penale italiano dovrebbe trattare i crimini stradali più gravi.

Ergastolo e guida: l’idea di fondo di Salvini

Tuttavia, nonostante l’impatto mediatico di questa proposta, la legge italiana non prevede l’ergastolo come pena per crimini legati alla circolazione stradale, nemmeno per incidenti mortali causati da chi è sotto l’effetto di sostanze. Sebbene esistano pene severe per reati simili, come la reclusione fino a 12 anni, l’ergastolo è una pena che viene applicata solo per i crimini più gravi, come gli omicidi volontari.

La normativa in vigore prevede già pene piuttosto severe per i reati di omicidio stradale, che possono essere commessi quando un conducente, in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, provoca un incidente mortale. La legge italiana stabilisce che chi provoca un omicidio stradale, in presenza di alcol o droga, può essere punito con pene che vanno da un minimo di 8 a un massimo di 18 anni di reclusione. Se la persona che guida è sotto l’effetto di alcol, con un tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l, o di droghe, la pena può essere aumentata. Nel caso di omicidio stradale plurimo (quando si verificano più morti), la pena può essere aumentata, ma non si prevede l’ergastolo. Non esiste, infatti, alcuna disposizione che preveda una pena perpetua per il reato di omicidio stradale, come invece avviene in altri contesti criminali (ad esempio, per omicidi volontari o omicidi mafiosi).

Matteo Salvini, ministro dei trasporti - fonte Ansa Foto - giornalemotori.it
Matteo Salvini, ministro dei trasporti – fonte Ansa Foto – giornalemotori.it

I punti critici della proposta

La proposta di Salvini ha sollevato alcuni problemi pratici e giuridici. In primis, la pena dell’ergastolo è destinata a essere applicata solo nei casi più gravi di omicidio, e la sua estensione a incidenti stradali solleva interrogativi sulla giustizia e sulla proporzionalità della pena. Inoltre, la giustizia penale tende a privilegiare pene che riflettano la responsabilità individuale, e un ergastolo potrebbe risultare eccessivo per chi, pur avendo causato la morte di una persona, non ha agito con dolo, ma in modo incosciente o irresponsabile.

Inoltre, l’introduzione di pene più severe per i crimini stradali, pur condividendo l’obiettivo di aumentare la sicurezza stradale, potrebbe non essere la soluzione ottimale per ridurre gli incidenti. La prevenzione, la sensibilizzazione, e l’educazione stradale, così come il rafforzamento dei controlli e delle sanzioni amministrative, potrebbero essere altrettanto efficaci nell’affrontare il problema delle morti su strada.