Reati stradali CANCELLATI: ufficiale, arriva la “tenuità della pena” | Infrazioni e multe stop, non paghi e non sconti pene
Il Codice della Strada italiano stabilisce una serie di sanzioni per chi viola le normative relative alla circolazione e alla sicurezza stradale. Eppure, non tutto è perduto, anzi.
Esistono circostanze in cui un’infrazione può essere punita con una sanzione ridotta o, addirittura, con l’esenzione dalla stessa.
Una di queste situazioni è quella che riguarda la “tenuità della pena”, un principio che trova fondamento nel diritto penale, ma che viene applicato anche in ambito amministrativo, come nel caso delle violazioni del Codice della Strada.
Questo principio consente alle autorità di non infliggere una sanzione in presenza di infrazioni di lieve entità, a condizione che non ci siano gravi rischi per la sicurezza stradale e che il comportamento del trasgressore sia da considerarsi marginale.
La tenuità della pena si inserisce in un contesto giuridico che mira a garantire un’applicazione equa delle norme, evitando di sanzionare severamente comportamenti che non abbiano avuto un impatto significativo sulla sicurezza stradale o sulla collettività.
Tenuità della pena, che cos’è
In effetti, l’articolo 131-bis del Codice Penale italiano prevede che, per le infrazioni di minore gravità, la sanzione possa essere ridotta o addirittura annullata, a condizione che l’autore dell’infrazione non abbia precedenti penali, che il danno provocato sia irrilevante e che la condotta non sia stata particolarmente pericolosa.
Nel contesto del Codice della Strada, questo principio viene applicato principalmente in relazione a infrazioni di lieve entità, come ad esempio un parcheggio irregolare che non crei un serio pericolo per la circolazione o la sosta in una zona non particolarmente critica. Se l’infrazione viene giudicata come di “scarsa rilevanza”, le autorità possono decidere di non infliggere la sanzione o di ridurla significativamente, sulla base di una valutazione discrezionale. La decisione dipende anche dal comportamento del trasgressore: ad esempio, se la violazione è stata commessa in buona fede, senza intenzione di eludere le norme, e se il conducente si è prontamente mostrato collaborativo.
Sanzioni annullate o ridotte in caso di tenuità
In alcuni casi, le sanzioni amministrative possono essere annullate o sospese anche se l’infrazione è di una certa gravità, ma è commessa in condizioni particolari. Ad esempio, se un guidatore è sorpreso a superare il limite di velocità di pochi chilometri orari, senza causare pericoli per sé o per gli altri, o se una sosta irregolare dura pochi minuti senza ostacolare la viabilità, l’organo accertatore può decidere di non applicare la multa.
Il principio della tenuità della pena è anche legato al concetto di “minore allarme sociale“. Se l’infrazione non ha creato danni tangibili o ha avuto una portata limitata, il legislatore può decidere che l’inflizione di una multa o di altre sanzioni non sia proporzionata rispetto alla violazione commessa. In questi casi, la legge si orienta verso una risposta più lieve, che ha lo scopo di evitare il sovraccarico di procedimenti amministrativi per infrazioni irrilevanti e, allo stesso tempo, preservare le risorse per interventi su violazioni più gravi. Tuttavia, è importante sottolineare che non tutte le infrazioni rientrano nella categoria della “tenuità della pena”. Violazioni che comportano un serio rischio per la sicurezza stradale, come la guida in stato di ebbrezza, il superamento dei limiti di velocità in zone particolarmente pericolose o la guida senza patente, non beneficiano di questa agevolazione. Inoltre, la decisione di non applicare una sanzione per tenuità della pena è sempre discrezionale e dipende dalla valutazione del caso concreto da parte delle autorità competenti.