Nuovo Codice della Strada, scatta la DIFFIDA al Governo: che cosa è successo veramente
Nuovo Codice della Strada, scatta la diffida nei confronti del governo, non se lo aspettava nessuno: le ultime
Il “Nuovo Codice della Strada” è stato ufficialmente inaugurato lo scorso 14 dicembre ed ha scatenato già le prime polemiche. Oltre che alle prime multe e ritiri della patente. Una legge fortemente voluta dal governo ed, in particolar modo, dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.
Multe esemplari per chi infrange le regole. Un esempio su tutti? Anche i pazienti in cura con la cannabis, se si fanno trovare al volante, rischiano sanzioni fino a 6mila euro. Non solo: anche la sospensione della patente per due anni e arresto fino ad un anno. Basta risultare positivi al test THC senza nemmeno avere segni di alterazione alla guida.
C’è anche chi, però, non ci sta assolutamente ed ha deciso di puntare non solo il dito contro il governo, ma anche di agire per vie legali. Tanto da inviare una diffida formale allo stesso. Sottoscritta dagli avvocati Claudio Miglio e Lorenzo Simonetti.
Cosa viene chiesto? L’apertura di un “Tavolo tecnico” entro (e non oltre) il 20 gennaio con l’obiettivo di riuscire a stabilire delle deroghe chiare. In particolar modo per chi utilizza farmaci a base di THC e CBD. Se non si hanno risposte convincenti si preannuncia una class action per danni fisici e morali.
Nuovo Codice della Strada, governo diffidato: cosa può succedere
La diffida è partita il giorno prima della Vigilia di Natale, agli uffici ministeriali, attraverso una PEC. Una diffida che tende a tutelare una serie di associazioni in questione. Per non andare troppo sulle lunghe è stato rivelato che ci sono tantissimi pazienti in condizioni critiche come: oncologici, affetti da sclerosi multipla, dolori cronici, glaucoma, disturbi del sonno, ansia o depressione, e con gravi disabilità fisiche o verbali.
Durante la revisione del nuovo Codice della Strada, il ministro Salvini aveva dichiarato di aver avviato consultazioni con le “Associazioni di categorie maggiormente rappresentative”. Sembra che i rappresentanti dei pazienti in cura con cannabis terapeutica non siano stati ascoltati. Il 16 dicembre l’esecutivo ha smentito il divieto assoluto di guida ai pazienti in terapia con cannabis. Anche se questo tipo di rassicurazione non trova riscontri nella legge.
Nuovo Codice della Strada, non mancano le polemiche: la furia degli avvocati
Lo studio legale “Miglio-Simonetti”, in nome delle associazioni, ha sottolineato come il “il patema d’animo sofferto dai pazienti, cagionato dalla paura di guidare la macchina limita la loro libertà di movimento per motivi di lavoro, di studio, di relazione, di cura”.
L’ultima riunione del Tavolo tecnico risale al 25 maggio 2022. Nonostante sia passato tempo i pazienti sono stati lasciati soli. Ci tiene a precisarlo Carlo Monaco: “Persone malate venivano a Roma da tutta Italia con i loro soldi e per aiutarli a risparmiare li ospitavo a casa mia. Noi pazienti ci aiutiamo e ci arrangiamo”.