Salvini va giù duro, ora è ufficiale: arriva il TEST SALIVARE I È legge da subito, se non lo superi resti appiedato e ti portano in CASERMA
Nonostante le critiche, il ministro dei trasporti non fa nessun passo indietro. Sui test salivari, il pugno duro del nuovo Codice della strada.
Nonostante abbia ricevuto l’approvazione da poco e sia entrato in vigore solo lo scorso 14 dicembre, il nuovo Codice della strada sta già mietendo le prime vittime. I controlli si sono intensificati e nel primo weekend si è registrato un altissimo numero di multe.
Il testo ha ricevuto l’approvazione da parte del Senato lo scorso 20 novembre e qualche settimana dopo è diventato operativo. Come dichiarato da sempre dal ministro Salvini, il nuovo Codice della strada si pone l’obiettivo di incrementare la sicurezza stradale nel nostro paese, un tema oggi all’ordine del giorno.
Lo fa rendendo le norme più severe e ovviamente anche le sanzioni più salate. Soprattutto per quelle infrazioni che più spesso sono alla base degli incidenti che avvengono nel nostro paese. In particolare, il ministro dei trasporti ha previsto regole più stringenti per quanto riguarda la guida sotto effetto di sostanze stupefacenti.
Si tratta della norma più discussa e su cui vertono le polemiche più aspre. Sia dall’opposizione che dai sostenitori dello stesso Salvini. Persino da star come Vasco Rossi.
Salvini, la questione dei test salivari continua a far discutere
Ormai è ufficiale. La norma di cui stiamo parlando è sempre stata al centro del nuovo Codice della strada, nonostante le critiche ricevute. Da ora in poi, al controllo delle forze dell’ordine, potrai essere costretto ad eseguire un test salivare. Il problema risiede proprio in essi, dato che possono trovare tracce di sostanze assunte anche una settimana prima.
Avendo tolto la necessità dello stato di alterazione psico fisica per far scattare la multa, questo significa che si può essere multati (e persino arrestati) per azioni compiute anche diversi giorni prima. Si può arrivare anche al ritiro della patente fino a tre anni.
Il ministro tira dritto, ma c’è un’evidente problema
Il fatto è che questi test salivari possono rilevare la marijuana assunta anche sette giorni prima, per esempio, ma non sostanze come il fentanyl o il metadone. Si tratta di un paradosso importante che ovviamente ha attirato parecchie critiche, come è normale che sia.
C’è poi anche un’altra questione. In molti usano la marijuana per scopi terapeutici. Come distinguere tra chi è alla guida di un veicolo in un evidente stato di alterazione e chi invece assume la sostanza tramite medicinali? Salvini, in ogni caso, non vuole sentire ragioni e tira dritto.