Alt, mi mostri le sue chat: è ufficiale, le pattuglie stanno controllando tutti gli smartphone I Se non lo fai o sei in difetto ti becchi 660 euro
Da oggi le pattuglie in strada hanno il potere di fermarti e di controllarti il tuo telefonino: e se tu non ti adegui, non accetti o peggio, sei irregolare, è finita. Scatta una multa pazzesca da 660 euro, e i tuoi guai con la legge saranno appena incominciati.
Quando ti trovi di fronte a un posto di blocco sai che devi fermarti, se non vuoi finire sotto processo: e sai anche che cosa ti verrà chiesto, in linea di massima.
Patente, libretto, prova del pagamento della RC Auto e controllo generale sullo stato di salute del mezzo: eventualmente, anche l’alcol test per te.
Occhio però perché non è ancora finita. Possono, e anzi devono, anche controllarti il tuo telefono cellulare. Ed è tutto vero, è legge, è ormai assodato.
Al posto di blocco possono intimarti l’alt, e di mostrare lo smartphone: quello che cercano sono delle chat. Non quelle tue riservate: ma quelle delle ‘segnalazioni’.
Ecco che cosa controllano
Aprono il cellulare, controllano i messaggi e cercano qualcosa di specifico: non se hai l’amante, non voglio farsi i fatti tuoi. Vogliono solo sapere se hai diffuso o ricevuto delle informazioni relative a segnalazioni stradali che riguardino autovelox o controlli stradali. La pratica di segnalare la presenza di autovelox, pattuglie o controlli stradali tramite chat, gruppi sui social o app specifiche è oggetto di dibattito.
Sebbene non esista una norma che vieti esplicitamente la comunicazione tra privati, alcune situazioni possono configurarsi come violazioni del Codice della Strada o ostacolo alle operazioni delle forze dell’ordine. Cosa dice la legge? Nel 2024, la normativa italiana non punisce direttamente chi segnala un autovelox fisso o mobile tramite canali privati, come WhatsApp o Telegram. Tuttavia?
Ecco come si esprimono i codici in materia
Occhio all’articolo 336 del Codice Penale: ostacolare l’operato delle forze dell’ordine potrebbe configurarsi come un reato. Se la segnalazione riguarda un controllo mirato, come quello contro la guida in stato di ebbrezza, può essere interpretata come intralcio all’attività di prevenzione.
L’uso dello smartphone per comunicare tali informazioni durante la guida è vietato e comporta sanzioni da 165 a 660 euro e la decurtazione di 5 punti dalla patente. Le app e i navigatori satellitari che indicano la posizione degli autovelox o delle pattuglie, operano legalmente perché si limitano a fornire informazioni già di dominio pubblico. Tuttavia, alcuni paesi dell’Unione Europea stanno adottando restrizioni, e l’Italia potrebbe valutare modifiche legislative in futuro.