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“Me l’ha prestata papà”: ma da oggi la scusa non regge più I Vietato guidare l’auto di altri: è illegale, multe stratosferiche

Guida senza nulla osta, la multa - fonte depositphotos.com - giornalemotori.it
Guida senza nulla osta, la multa – fonte depositphotos.com – giornalemotori.it

Guidi l’auto di tua madre o di tuo padre? Non importa, la scusa oggi non regge più. Devi uniformarmi a una legge ben chiara. E’ vietato, infatti. Non puoi più farlo, se non hai l’autorizzazione della legge: altrimenti sei nell’illegalità.

In Italia, guidare l’automobile di un parente stretto è legale, ma esistono alcune condizioni da rispettare per evitare problemi, sia in termini legali che assicurativi.

Non è prevista una multa solo per il fatto di utilizzare l’auto di un familiare, ma è fondamentale comprendere come funziona la normativa per la circolazione dei veicoli non intestati al conducente.

Guidare l’auto di un parente stretto, come un genitore, un coniuge o un fratello, rientra generalmente nel concetto di “guida occasionale”.

Questo significa che non c’è alcun obbligo di modificare l’intestazione del veicolo o di segnalare il conducente abituale, a patto che l’uso sia sporadico e non continuativo.

Ecco cosa succede se guidi le auto altrui

La polizza assicurativa deve essere valida e coprire la guida da parte di terzi, se non espressamente limitata al solo intestatario. Se un veicolo viene utilizzato da un’altra persona in modo sistematico, l’assicurazione potrebbe richiedere di registrare il conducente abituale, per evitare contestazioni in caso di incidente.

Le compagnie assicurative offrono spesso polizze con diverse clausole che potrebbero limitare chi può guidare l’auto: c’è quella relativa alla “guida esclusiva”. Se presente, l’auto può essere guidata solo dall’intestatario della polizza. In caso di incidente con un conducente diverso, l’assicurazione potrebbe rifiutare il risarcimento o applicare penali.

Guida senza patente - fonte depositphotos.com - giornalemotori.it
Guida senza patente – fonte depositphotos.com – giornalemotori.it

E non è finita qui: ecco a cosa vai incontro

C’è poi la clausola “guida esperta”: prevede che il conducente debba avere un’età minima (es. 26 anni) o un certo numero di anni di patente. Se si guida l’auto di un parente senza rispettare queste clausole, non si riceve una multa, ma si potrebbero subire conseguenze economiche rilevanti in caso di sinistro.

Il Codice della Strada non vieta di guidare un’auto intestata a un’altra persona, purché si abbiano i  documenti del veicolo (libretto di circolazione e assicurazione) a bordo e validi. Dal 2014, però, è in vigore una norma che obbliga a segnalare al PRA (Pubblico Registro Automobilistico) l’utilizzo continuativo di un’auto da parte di un soggetto diverso dall’intestatario per oltre 30 giorni consecutivi. Questa norma, tuttavia, non si applica ai familiari conviventi. Se si guida l’auto di un parente senza violare alcuna clausola assicurativa e rispettando le norme sulla segnalazione al PRA (se applicabile), non si rischiano multe. Tuttavia, in caso di incidente, è fondamentale che l’assicurazione copra il conducente non intestatario, per evitare problemi legali o finanziari.