Codice della Strada, da Dicembre se ami le bici sei nei guai: regole micidiali, è il peggior momento di sempre per chi ama le due ruote
Scattano regole più rigide anche per i ciclisti. E non mancano le polemiche sul nuovo Codice della strada: ecco il perché.
Ormai è ufficiale. Solo un paio di settimane fa è stato approvato il nuovo Codice della strada. Ora manca solo la firma del Presidente della Repubblica e poi il decreto entrerà ufficialmente in vigore. La data sarà quella del 14 dicembre 2024.
Il decreto però sta suscitando parecchie polemiche. Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini si trova nell’occhio del ciclone. Sia da parte delle opposizioni ma anche da parte di molti dei suoi sostenitori.
In particolare, le critiche mosse riguardano le regole che sono previste per i ciclisti. Nonostante le evidenti novità in tema di sicurezza stradale, molte disposizioni rendono la vita più difficile per chi è abituato a usare la bicicletta. Soprattutto in città.
La bicicletta è il mezzo sostenibile per eccellenza. Sorprende dunque sapere che le regole che entreranno in vigore andranno invece a svantaggiare chi sceglie questo mezzo.
Bici, che cosa cambia con il nuovo Codice della strada
Uno dei principali problemi per i ciclisti rimane la velocità delle automobilisti, considerata tra le maggiori minacce per i ciclisti urbani. Non sono state infatti introdotte norme che limitano la velocità, come l’istituzione di zone 30, lasciando la decisione ai singoli comuni. Al contrario, il governo ha dichiarato guerra agli autovelox ritenuti strumenti per fare “cassa” da parte delle amministrazioni locali.
C’è poi il nodo delle piste ciclabili. La costruzione di questi tratti è limitata dalla complessità burocratica e strutturale. La normativa consente la realizzazione di corsie ciclabili solo laddove non sia possibili costruire piste separate, ma questa indicazione rischia di impedire la creazione di percorsi sicuri per i ciclisti.
Norme contradditorie per la sicurezza di tutti e per la sostenibilità ambientale
Il nuovo Codice della strada limita anche le “case avanzate“, ovvero le aree di stop dedicate ai ciclisti agli incroci. Queste saranno possibili solo su strade a una corsia con piste ciclabili, escludendo le situazioni più complesse e pericolose, come le strade pluricorsia.
Secondo gli esperti, il nuovo Codice trasmette l’idea che pedalare sia pericoloso scoraggiando in questo modo l’utilizzo della bicicletta. Invece di promuovere una mobilità sostenibile, dunque, la normativa porrebbe barriere che penalizzano chi sceglie mezzo ecologici.