Multe al semaforo addio, passa il decreto: ora eviti di pagarle in questi casi, lo dice la legge chiaro e tondo
Le multe al semaforo sono tra le sanzioni più comuni nel codice della strada italiano. Tuttavia, ci sono situazioni in cui è possibile contestare una multa e, in alcuni casi, evitare di pagarla.
Nel 2024, con l’introduzione di tecnologie sempre più avanzate, i cittadini possono fare leva su alcune circostanze specifiche per contestare le sanzioni. Di seguito, i principali casi in cui non si paga la multa al semaforo.
Le multe sono spesso emesse grazie a dispositivi elettronici, come i T-Red (sistemi di rilevamento automatico). Tuttavia, se il sistema non è stato regolarmente revisionato o se presenta malfunzionamenti, la sanzione può essere considerata nulla.
La normativa richiede che i dispositivi di controllo siano omologati e sottoposti a manutenzione periodica. Una mancata verifica di queste condizioni può essere motivo di contestazione.
Il codice della strada prevede che la presenza di sistemi di rilevamento automatico debba essere segnalata chiaramente agli automobilisti.
Non devi più pagare nulla in questi casi, tienilo a mente
Se il cartello che avvisa della presenza del controllo automatico manca o non è ben visibile, la multa può essere impugnata. Inoltre, un semaforo poco visibile a causa di alberi, cartelli o illuminazione scarsa rappresenta una condizione che rende la sanzione discutibile. La multa deve essere notificata entro 90 giorni dall’infrazione (o 360 giorni se il trasgressore è residente all’estero). Se la notifica avviene oltre questo limite, la multa è nulla. Inoltre, errori nei dati riportati sul verbale, come il numero di targa errato, l’orario sbagliato o la mancata indicazione del dispositivo di rilevazione utilizzato, possono rendere la sanzione non valida.
Un’altra situazione in cui la multa può essere contestata riguarda le emergenze. Ad esempio, se l’automobilista passa col rosso per evitare un incidente o per consentire il passaggio a un’ambulanza, può richiedere l’annullamento della multa dimostrando le circostanze. Anche chi trasporta un ferito o una persona in grave pericolo può fare ricorso, a patto di fornire prove adeguate.
Casi specifici e ricorsi: non farti spennare vivo
In alcune situazioni, il passaggio dal giallo al rosso può avvenire troppo rapidamente, rendendo impossibile per l’automobilista fermarsi in sicurezza. Il tempo minimo di durata della luce gialla è regolamentato, e, se questo parametro non è rispettato, la sanzione può essere contestata.
Se l’automobilista ritiene che la multa sia ingiusta, può presentare ricorso al prefetto o al giudice di pace. Nel caso del prefetto, il ricorso deve essere presentato entro 60 giorni, mentre per il giudice di pace il termine è di 30 giorni. Entrambi possono disporre l’annullamento della multa in caso di accoglimento del ricorso.