Incidente e omissione dati, se non dici chi guidava la tua auto ti becchi tu il multone di 1142 euro | Hai poco tempo o ti fai harakiri da solo
In Italia, quando viene notificata una multa per violazione del Codice della Strada, è obbligatorio identificare il conducente responsabile dell’infrazione.
Se la multa riguarda un’infrazione che prevede la decurtazione di punti dalla patente, il proprietario del veicolo deve comunicare alle autorità i dati del guidatore entro un periodo specifico, solitamente di 60 giorni dalla notifica.
Questo obbligo serve a garantire che le sanzioni siano applicate correttamente e che eventuali perdite di punti siano attribuite al conducente effettivo.
L’omissione o il rifiuto di fornire i dati del conducente comporta una sanzione aggiuntiva e potrebbe avere conseguenze legali.
Omissione dati dopo incidente: che cosa ti succede
La normativa prevede che, se il proprietario del veicolo omette di fornire le generalità del guidatore responsabile dell’infrazione, egli stesso sia soggetto a una sanzione pecuniaria ulteriore. L’importo della multa per omissione di dati varia in base alla tipologia dell’infrazione originaria, ma solitamente si aggira tra i 282 e i 1.142 euro. Tale importo può rappresentare un costo considerevole, che si aggiunge alla sanzione originaria e può rendere ancora più onerosa la gestione dell’infrazione.
È importante sottolineare che la sanzione per mancata comunicazione dei dati del conducente è indipendente dalla multa originaria. In altre parole, anche se il proprietario del veicolo paga la multa principale, è comunque tenuto a fornire i dati del guidatore. Il pagamento della multa non annulla l’obbligo di comunicare l’identità del conducente, che rimane vincolante ai sensi della legge. In caso di inadempimento, le autorità procederanno con una sanzione aggiuntiva.
Comunicare tutto: altrimenti rischi di brutto
Per comunicare i dati del conducente, il proprietario del veicolo deve inviare un modulo specifico fornito insieme alla notifica della multa, in cui sono richiesti i dati anagrafici e il numero della patente di chi era alla guida al momento dell’infrazione. Tale modulo può essere inviato tramite raccomandata o, in alcuni casi, tramite posta elettronica certificata (PEC), secondo le istruzioni fornite dall’ente che ha emesso la multa.
L’obbligo di fornire i dati del conducente non si applica solo ai privati ma anche alle aziende proprietarie di veicoli aziendali. In questo caso, il rappresentante legale dell’azienda deve indicare chi stava guidando al momento dell’infrazione. Se ciò non avviene, l’azienda stessa sarà soggetta alla sanzione. In poche parole, l’omissione dei dati del conducente è un’infrazione aggiuntiva che può comportare costi elevati per chi non rispetta la normativa. Questo obbligo, oltre a garantire il corretto addebito dei punti patente, ha l’obiettivo di promuovere maggiore responsabilità da parte di chi guida e di chi detiene la proprietà di un veicolo, rendendo le strade più sicure per tutti.