Vietato guidare l’auto del papà: il GOVERNO va giù duro, se tuo figlio viene sorpreso al volante si becca 2500 euro di multa e rischi pure di pagargliela tu
E’ vietato ufficialmente guidare l’auto del papà e, più in generale, quello dei genitori: una mazzata per i giovani, soprattutto per la multa che ci si becca. Se si viene sorpresi al volante, la sanzione fa paura: 2500 euro da pagare. E può andare anche peggio.
Sì, perché può capitare che, alla fin fine, a pagare ‘dazio’, come si suol dire parlando per metafore (ma in questo caso, anche nel concreto) siano i genitori.
Come ben noto i rapporti tra congiunti, consanguinei e, nello specifico, tra genitori e figli non sono soltanto le fondamenta del concetto stesso di famiglia, ma della società in genere.
Ed è evidente che in tutti gli ambiti, compreso quello relativo alle auto, questo principio non possa non essere preso seriamente in considerazione come un caposaldo fondante.
Ad esempio, se hai preso la patente e stai per sottoscrivere una Rc Auto e i tuoi genitori si trovano in una classe di merito vantaggiosa, puoi entrarci anche tu, a determinate condizioni, tramite il decreto Bersani.
Ecco che ti capita se guidi l’auto del papà senza permesso
Adesso però le cose sono un pò cambiate, soprattutto nel concreto di ciò che attiene alla guida in senso stretto: come dicevamo in apertura, cioè, in relazione al fatto che si possa salire a bordo di una macchina che, però, non appartenga a noi, ma a uno dei nostri genitori o a entrambi. Non si può fare? Andiamo a vedere i dettagli: il principio è questo. Se sgarri, rischi di beccarti 2500 euro di multa e se non ce li hai, a pagare rischia che sia proprio il genitore da cui hai preso l’auto.
La regola di base, in verità, è chiara e tutela il rapporto genitori – figli: se un figlio guida l’auto di un genitore, o viceversa, non rischia nulla, e può farlo liberamente, a patto di avere una patente valida e che l’auto sia assicurata. Tuttavia c’è un casso in cui succede che, per via di un ‘distaccamento’ che alla fin fine deve realizzarsi giocoforza, il figlio rischia di dover pagare una batosta di multa se persevera a guidare l’auto del papà o della mamma.
In questi casi non la puoi guidare
Secondo una interpretazione della legge, che alcuni però contestano, se il figlio non convive più con i genitori e ha una sua differente residenza, la prezzi normativa prevederebbe, a livello teorico, che si applichi la stessa regola che capita a chi non sia direttamente legato al proprietario dell’auto. Ovvero, se vuoi guidarla, e vuoi farlo in modo continuativo per oltre trenta giorni, bisogna scrivere il nome aggiuntivo tra quelli cui l’auto è intestata e farlo presso la Motorizzazione.
In particolar modo, se non si rispetta questa norma il rischio è di pagare una sanzione da 516 ai 2.582 euro col rischio di ritiro della carta di circolazione.