Moto, il Governo ha decretato: scatta la obbligatoria la rottamazione, cittadini costretti a buttarle via anche se funzionano perfettamente
Ci sono brutte notizie per i motociclisti: puoi iniziare a prenotare l’appuntamento far rottamare il tuo mezzo.
Si parla sempre di quanto sia difficile la vita per gli automobilisti. E in effetti lo è, con un aumento da anni costante di tutte le spese che ognuno di noi deve sostenere nella vita di tutti i giorni. Si parla meno spesso invece dei motociclisti.
La moto è senza dubbio uno dei mezzi più amati non solo in Italia, ma anche in tutto il resto del mondo. I vantaggi di usare un mezzo del genere sono molti e non è di certo un caso se ogni giorno milioni di persone la utilizzano.
Tuttavia, anche per i motociclisti sta per arrivare di punto in bianco una pessima notizia. Immagina infatti di non poter più guidare la tua moto da un giorno all’altro. Non è di certo facile, eppure per molti sarà così.
Infatti, il governo ha preso una decisione drastica che di certo scatenerà parecchie polemiche. La rottamazione obbligatoria scatterà per milioni di motociclisti. Ma perché è stato preso questo provvedimento così pesante?
Moto, scatta la rottamazione obbligatoria
Di recente, c’è un paese che ha deciso di adottare una legge che obbligherà i proprietari di una moto a rottamarla senza alcuna possibilità di opporsi. Si tratta di una misura che è mirata a ridurre l’impatto ambientale dei veicoli che hanno parecchi anni di età alle spalle. L’idea è quella di stimolare il mercato e l’innovazione, ma le critiche non sono di certo mancate.
Siamo in Cina, tra i paesi in cui la transizione ecologica è uno degli argomenti più sentiti. Il governo ha imposto la rottamazione obbligatoria per le moto che hanno più di 13 anni. SI tratta di una decisione estremamente impopolare che potrebbe avere un pesante impatto economico sui cittadini.
Un provvedimento drastico e impopolare
Con questo nuovo regolamento, infatti, i cittadini cinesi rischiano di essere costretti a comprare mezzi nuovi a intervalli regolari. Ci sono però degli svantaggi anche dal punto di vista dell’ambiente. Si contribuisce in questo modo all’aumento della produzione industriale e potenzialmente a maggiori emissioni derivanti dalla fabbricazione continua di veicoli.
L’obiettivo del governo di Pechino è quello di rinnovare il parco moto che circola nel Paese, spingendo verso l’adozione di veicoli più moderni e avanzati (e dunque meno inquinanti). Restano però dubbi legati agli svantaggi di una misura di questo tipo.