Home » Targa estera in Italia, ma quali “paradisi”: approvato il DECRETO, una sfilza di obblighi e multe in questi casi | Non trovarti fuorilegge

Targa estera in Italia, ma quali “paradisi”: approvato il DECRETO, una sfilza di obblighi e multe in questi casi | Non trovarti fuorilegge

Auto, il dispositivo che ti salva la targa - fonte Corporate+ - giornalemotori.it
targa estera – fonte Corporate+ – giornalemotori.it

In Italia, i veicoli con targa estera sono soggetti a una serie di regole e obblighi legali quando circolano sul territorio nazionale.

La questione riguarda sia i cittadini italiani che utilizzano veicoli immatricolati all’estero, sia i cittadini stranieri che si trovano in Italia per un periodo prolungato.

Con l’introduzione del Decreto Sicurezza, le normative sono state rese più stringenti, specialmente per quanto riguarda l’uso di veicoli con targa straniera da parte di residenti in Italia.

Uno dei principali obblighi riguarda la registrazione del veicolo con targa estera se il proprietario è residente in Italia da più di 60 giorni.

In base alla legge, se una persona è residente in Italia e utilizza un veicolo immatricolato all’estero, ha 60 giorni di tempo per immatricolare il veicolo in Italia.

Cosa dice il Decreto e quali sono i vincoli principali

In caso contrario, il veicolo non può circolare sul territorio nazionale, e il proprietario rischia sanzioni, compreso il sequestro del mezzo. Tuttavia, vi sono delle eccezioni: i cittadini stranieri che risiedono temporaneamente in Italia (ad esempio, per motivi di studio o lavoro) possono continuare a utilizzare il loro veicolo con targa estera senza doverlo immatricolare, purché non superino i 12 mesi consecutivi di permanenza.

I veicoli con targa estera non sono esentati dal pagamento del bollo auto in Italia, ma solo se il veicolo è immatricolato nel Paese per oltre un anno. Il bollo è un’imposta di proprietà sui veicoli a motore e deve essere pagato una volta che il mezzo è immatricolato in Italia.

Per quanto riguarda l’assicurazione, ogni veicolo che circola sul territorio italiano deve essere coperto da una polizza di responsabilità civile (RC Auto). I veicoli con targa estera possono circolare con l’assicurazione stipulata nel loro paese d’origine, purché essa sia valida in Italia. È comunque consigliabile verificare con la compagnia assicurativa se la copertura è sufficiente o se è necessario estenderla. In alternativa, il proprietario può scegliere di stipulare una polizza italiana per maggiore tranquillità.

Un'auto con targa della Romania - fonte Corporate+ - giornalemotori.it
Un’auto con targa della Romania – fonte Corporate+ – giornalemotori.it

Pedaggi, ZTL, multe e sanzioni: cosa devi sapere

I veicoli con targa estera che commettono infrazioni in Italia, come eccesso di velocità o parcheggio non autorizzato, ricevono multe. Grazie alla cooperazione internazionale tra i Paesi dell‘Unione Europea, le multe possono essere inviate anche ai proprietari di veicoli immatricolati all’estero. Per i veicoli provenienti da Paesi non UE, il recupero delle multe può essere più complesso, ma in caso di fermo da parte delle forze dell’ordine italiane, è possibile che si richieda il pagamento immediato della sanzione.

In sostanza, le auto con targa estera sono soggette a diversi obblighi quando circolano in Italia, tra cui l’immatricolazione (se necessario), l’assicurazione, il pagamento del bollo e l’obbligo di rispettare le normative stradali. Le violazioni possono comportare multe, sanzioni e, in alcuni casi, il sequestro del veicolo.