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Posto di blocco, l’EFFETTO A CATENA è LEGGE: subito le manette se lo fai | Becchi 7 anni di galera e, in questo caso, buttano proprio la chiave

automobilisti nei guai – fonte web – giornalemotori.it 

Un chiaro e preciso provvedimento di legge impone una sanzione clamorosa: arresto fino a sette anni. E’ quanto prevedono le attuali norme. Per cosa? E’ presto detto. Un reato che, derivando da un altro precedente, scatena un’effetto a catena.

Siamo in abito stradale e parliamo di una delle sanzioni peggiori che possono esser comminate ai cittadini, dopo aver commesso un precedente grave errore.

Il riferimento è a un preciso vincolo, un obbligo che non può essere violato e che, in alcuni casi, produce conseguenze gravissime.

Stiamo parlando della presenza dei posto di blocco in strada e del caso in cui i cittadini si trovassero a violarlo. Un’azione, questa, non solo illegale ma pericolosissima.

Le conseguenze possono essere fatali, nel caso in cui, violando il posto di blocco, si investisse un agente di polizia. Ecco cosa capita in questi casi.

Ecco cosa succede se commetti questo errore a priori

L’effetto a catena si sviluppa quando, dopo aver violato un posto di blocco, si viene seguiti dalla pattuglia e, nel caso di movimenti inconsulti o, nell’atto stesso della violazione dell’ALT, si finisce per investire un agente delle forze dell’ordine. Investire un agente di polizia può comportare gravi conseguenze legali e penali, poiché si tratta di un reato che coinvolge un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni. Le sanzioni dipendono dalle circostanze dell’incidente, dalla gravità delle lesioni riportate dall’agente e dall’eventuale dolo, ovvero l’intenzione di arrecare danno.

Se l’investimento è accidentale, ad esempio avvenuto in circostanze non volute o dovute a negligenza, le conseguenze legali possono variare. Il responsabile può essere accusato di lesioni colpose, ai sensi dell’articolo 590 del Codice Penale, che prevede pene più gravi se le lesioni sono gravi o gravissime. La pena detentiva può andare da sei mesi a tre anni per lesioni gravi e da uno a cinque anni per lesioni gravissime. Oltre alla detenzione, il colpevole può affrontare sanzioni amministrative, come la sospensione della patente e il pagamento di una multa. Se l’investimento dell’agente causa la morte, il responsabile può essere accusato di omicidio colposo (art. 589 del Codice Penale), punibile con la reclusione da due a sette anni, con possibili aggravanti se l’evento è legato a una violazione grave delle norme stradali.

Polizia al posto di blocco - fonte Corporate+ - giornalemotori.it
Polizia al posto di blocco – fonte Corporate+ – giornalemotori.it

Cosa ti capita, legalmente, per davvero, se commetti questo grave reato

Nel caso in cui l’investimento sia volontario, si configura il reato di tentato omicidio o, in caso di decesso, omicidio volontario, secondo l’art. 575 del Codice Penale. La pena per omicidio volontario può variare da 21 anni fino all’ergastolo, a seconda delle circostanze. L’aggravante di aver colpito un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni può peggiorare la situazione giudiziaria dell’investitore.

Anche se l’incidente non comporta gravi conseguenze fisiche, chi investe un agente di polizia può comunque essere accusato di resistenza a pubblico ufficiale (art. 337 del Codice Penale) se il gesto è compiuto per sottrarsi a un controllo o a un fermo. Questo reato prevede una pena che va dai sei mesi ai cinque anni di reclusione.

Inoltre, l’investitore può essere soggetto a sanzioni accessorie, come la revoca della patente e il sequestro del veicolo, e dovrà risarcire i danni sia materiali che morali all’agente e, se applicabile, alle sue famiglie. In conclusione, investire un agente di polizia, sia per dolo che per colpa, comporta conseguenze legali e penali molto serie, con pene che variano dalla multa alla detenzione e, nei casi più gravi, all’ergastolo.