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Autovelox nascosti nei cantieri: possono farlo o no | Ecco cosa dice la legge (davvero) e come contestare la multa

Un autovelox sulle strade italiane - fonte Corporate+ - giornalemotori.it
Un autovelox sulle strade italiane – fonte Corporate+ – giornalemotori.it

Di recente è emersa una polemica vibrante relativa a dispositivi di controllo della velocità che sarebbero stati ‘nascosti all’interno dei cantieri di lavori stradali. Ma come stanno davvero le cose? Proviamo a capire cosa dice soprattutto la legge.

La multa è ammessa, è legale? Gli autovelox sono davvero nascosti? E’ possibile contestare la sanzione? Ecco la giurisprudenza come si esprime nel merito.

La contestazione di una multa autovelox in un’area di cantiere stradale è una questione complessa, ma possibile se si riscontrano irregolarità.

Le multe derivanti dall’autovelox sono comuni nei cantieri, dove vengono spesso imposti limiti di velocità più bassi per garantire la sicurezza di operai e automobilisti.

Tuttavia, non tutte le multe sono inappellabili, e ci sono alcune situazioni in cui si può contestare la sanzione.

Cantieri, multe, autovelox: cosa dicono le norme

Prima di tutto, è importante verificare la regolarità del posizionamento dell’autovelox. La normativa italiana prevede che i dispositivi per il rilevamento della velocità, inclusi quelli posti nei cantieri, siano ben segnalati e visibili agli automobilisti. Secondo l’articolo 142 del Codice della Strada, gli autovelox devono essere preceduti da cartelli di avviso chiari e posti ad una distanza adeguata. Se manca una segnalazione adeguata, è possibile contestare la multa sulla base dell’assenza di informazione preventiva, un diritto fondamentale per gli automobilisti.

Un’altra possibile causa di contestazione riguarda l’omologazione e la taratura dell’autovelox. Il dispositivo deve essere regolarmente tarato e omologato secondo le normative vigenti. In caso di errori tecnici, come la mancanza di certificazione della taratura periodica, si può richiedere l’annullamento della multa. È consigliabile, in tal caso, richiedere i documenti relativi alla taratura e all’omologazione dell’autovelox all’autorità che ha emesso la sanzione. La mancanza di questi requisiti può rendere nullo il verbale.

Le sanzioni degli autovelox e i cantieri- font web –  Giornalemotori.it

Come interpretare la multa e la correttezza del verbale

Inoltre, un altro aspetto da considerare è la correttezza del verbale. Questo deve contenere informazioni precise e dettagliate, come il giorno e l’ora esatta dell’infrazione, il tipo di dispositivo utilizzato e la posizione esatta del cantiere. Errori nella compilazione del verbale, come l’indicazione sbagliata del luogo o del limite di velocità applicabile, possono costituire validi motivi per presentare ricorso.

Se si decide di contestare la multa, è possibile farlo tramite ricorso al Prefetto entro 60 giorni dalla notifica della sanzione o, alternativamente, al Giudice di Pace entro 30 giorni. È consigliabile allegare alla contestazione tutte le prove e i documenti necessari a dimostrare le irregolarità, come fotografie del luogo dell’infrazione o richieste di accesso agli atti.