Targhe, è LEGGE, hanno cambiato il REGOLAMENTO: c’è un trimestre di tempo per adeguarti o si prendono il tuo mezzo e ti becchi mille euro di multa
Rispetta la legge o la paghi davvero cara: ecco che cosa dice il Codice della strada a questo proposito e le sanzioni.
Il Codice della strada è al momento al centro di una vera e propria rivoluzione. Il decreto che modificherà le norme che sono contenute al suo interno è al momento fermo in Senato, dopo aver ricevuto l’approvazione da parte della Camera dei deputati durante la scorsa primavera. Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini ha però assicurato che il testo dovrebbe ottenere l’approvazione entro qualche settimana al massimo.
Tra le riforme più recenti del Codice della strada c’è stata anche quella che riguarda l’articolo 93 bis. La modifica ha introdotto nuove norme relative alla circolazione di veicoli immatricolati all’estero e di proprietà di residenti in Italia. Queste disposizioni hanno avuto un impatto significativo su autoveicoli, motoveicoli e rimorchi che circolano sul territorio nazionale.
La nuova versione dell’articolo 93 bis ha reso necessario rispettare determinate procedure per evitare sanzioni pesanti. La nuova normativa si applica ai cittadini italiani residenti che utilizzano veicoli immatricolati in un altro stato.
Che cosa dice la nuova versione dell’articolo 93 bis
In base al rinnovato comma 2 dell’articolo 93 bis, i veicoli immatricolati all’estero possono circolare in Italia, ma solo entro un limite di tempo ben definito. Il proprietario di un veicolo con targa estera, che diventa residente in Italia, ha l’obbligo di immatricolare il veicolo con targa italiana entro tre mesi dall’acquisizione della residenza.
La normativa non si applica soltanto ai proprietari diretti del veicolo. Un elemento chiave della nuova regolamentazione riguarda anche coloro che utilizzano veicoli immatricolati all’estero, pur non essendone i proprietari. Se un veicolo con targa estera viene utilizzato da una persona diversa dall’intestatario per un periodo superiore a trenta giorni nell’arco di un anno, è obbligatorio registrarlo.
Che cosa rischi se ti beccano a non rispettare la legge
Le sanzioni previste per la mancata osservanza di queste regole sono particolarmente severe. Se il veicolo non viene immatricolato con targa italiana entro il termine di tre mesi si rischia una multa che è compresa tra i 400 e i 1.600 euro. Inoltre, è previsto anche il ritiro del documento di circolazione, impedendo dunque la circolazione legale del mezzo fino alla regolarizzazione della situazione.
Se poi non si è in regola con i documenti, la multa si alza ed è compresa tra i 250 euro e i 1.000 euro, a seconda della gravità della violazione. Se la registrazione non è effettuata come previsto, la sanzione può arrivare fino a 3.358 euro, con la possibilità che il mezzo venga sequestrato fino alla regolarizzazione.