Posto di blocco, ora ti chiedono lo smartphone: leggono le tue chat e non ti puoi rifiutareI Multa e privacy violata, cittadini imbufaliti
Non commettere mai questo errore perché potresti pagarla cara: ecco in quali casi ti possono multare per quello che trovano sul telefono.
Tra le infrazioni peggiori che ogni automobilista può commettere quando si trova in strada c’è l’utilizzo del telefono. Distrarsi anche soltanto un secondo per guardare il proprio smartphone può avere delle conseguenze tragiche. Controllare una notifica o una mail può attendere, dato che in gioco c’è la nostra vita e quella di tutti gli altri utenti della strada.
Purtroppo, questa è anche una delle infrazioni più commesse nel nostro paese. E gli effetti di ciò sono sotto gli occhi di tutti, con un numero preoccupante di feriti e di morti sulla strada. Per questo motivo questa è una delle infrazioni che saranno punite in modo peggiore dal nuovo Codice della strada, la cui approvazione è ormai imminente e dovrebbe richiedere qualche settimana al massimo.
Oggi però in particolare parliamo di un’infrazione che è relativa al telefono ma che non prevede il suo utilizzo mentre si guida. Infatti, se ti fermano al posto di blocco e trovano qualcosa di particolare sul tuo smartphone, possono farti una multa parecchio salata.
Posto di blocco, controllano il tuo telefono
Negli ultimi tempi si sono diffusi in modo esponenziali i gruppi WhatsApp che vengono usati dagli automobilisti per segnalare posti di blocco e autovelox. Si tratta di un comportamento molto più comune di quanto si possa immaginare che però dovrebbe essere evitato, dato che in molti ritengono che si tratti di reato di “interruzione di pubblico servizio“.
Tuttavia, per il momento non esiste alcuna condanna penale legata a queste segnalazione. A stabilirlo è la legge attuale, secondo cui la partecipazione a queste chat non costituisce alcun intralcio al pubblico al servizio pubblico svolto dalla polizia.
Che cosa dice la legge
Secondo le attuali disposizioni di legge, le chat WhatsApp sono private e non accessibili a tutti; inoltre il numero di automobilisti coinvolti in questi gruppi è limitato rispetto al totale degli utenti della strada.
Le cose cambiano invece quando le segnalazioni riguardano gli autovelox. In questo caso, l’automobilista può dunque essere soggetto ad una multa. In questo caso sarà compito dell’agente esaminare il contenuto delle conversazioni nella chat per stabilire se si tratta di segnalazioni generiche di posti di blocco o di indicazioni specifiche riguardanti i dispositivi di controllo della velocità.