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Ricarica auto elettrica in casa, ma a che costi: risolto tutto, fai così e tagli al 50% la spesa e il tempo perso

Un'auto elettrica durante la ricarica - fonte depositphotos.com - giornalemotori.it
Un’auto elettrica durante la ricarica – fonte depositphotos.com – giornalemotori.it

Ricaricare un’auto elettrica in casa è una pratica sempre più diffusa tra i possessori di veicoli elettrici, grazie alla comodità e al risparmio che questa soluzione offre rispetto all’uso delle colonnine pubbliche.

Tuttavia, per effettuare una ricarica domestica in modo efficiente e sicuro, è necessario conoscere alcune informazioni chiave e scegliere le attrezzature più adatte.

Esistono due principali modalità di ricarica domestica per un’auto elettrica. In primis la ricarica tramite presa domestica: è la soluzione più semplice e immediata, utilizzabile con una comune presa di corrente.

Tuttavia, questo metodo è il più lento e meno efficiente, poiché una presa domestica standard (3,7 kW) impiega molte ore per ricaricare completamente un’auto elettrica con una batteria di media capacità.

Inoltre, può essere meno sicura, soprattutto se l’impianto elettrico non è adeguato a gestire l’alto consumo energetico richiesto per un periodo prolungato.

Ricarica col wallbox

Una wallbox è un dispositivo installato direttamente nell’abitazione che permette di ricaricare l’auto in modo più rapido e sicuro rispetto a una normale presa domestica. Questo dispositivo, con una potenza che può variare da 3,7 kW a 22 kW, è collegato all’impianto elettrico della casa e richiede l’intervento di un elettricista per l’installazione. Utilizzare una wallbox consente di ridurre notevolmente i tempi di ricarica e di monitorare meglio il consumo energetico.

Per installare una wallbox, è necessario verificare alcuni aspetti tecnici. Prima di tutto, l’impianto elettrico domestico deve essere sufficientemente potente per supportare il carico aggiuntivo della ricarica dell’auto, senza sovraccaricare il sistema. Se la potenza disponibile non è sufficiente, è possibile richiedere un aumento della potenza del contratto elettrico, solitamente fino a 6 kW, rivolgendosi al proprio fornitore di energia.

L’installazione della wallbox richiede inoltre il rispetto di alcune normative di sicurezza e la verifica dello stato dell’impianto elettrico domestico. Un elettricista qualificato installerà il dispositivo e, se necessario, un interruttore differenziale per proteggere l’impianto da eventuali sovraccarichi o cortocircuiti.

Un'auto elettrica durante la ricarica - fonte depositphotos.com - giornalemotori.it
Un’auto elettrica nel corso della ricarica – fonte depositphotos.com – giornalemotori.it

Tempi e costi di ricarica effettivi

Il tempo di ricarica dell’auto elettrica in casa varia a seconda della capacità della batteria e della potenza di ricarica disponibile. Ad esempio, con una wallbox da 7,4 kW, un’auto con una batteria da 50 kWh può essere ricaricata completamente in circa 7 ore. Questo rende la ricarica notturna una soluzione pratica, consentendo di iniziare la giornata con la batteria completamente carica.

Per quanto riguarda i costi, ricaricare l’auto elettrica in casa è generalmente più economico rispetto alle colonnine pubbliche, poiché si paga la tariffa domestica per l’energia elettrica. Inoltre, è possibile beneficiare di tariffe agevolatenotturne, riducendo ulteriormente i costi di ricarica. Mediamente, il costo per percorrere 100 km con un’auto elettrica è di circa 4-5 euro, a seconda del contratto energetico e dell’efficienza del veicolo.

In Italia, l’installazione di una wallbox domestica può beneficiare di detrazioni fiscali previste per gli interventi di efficientamento energetico. È possibile ottenere una detrazione del 50% sulle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione della wallbox, fino a un massimo di 3.000 euro.