Torna l’Asse Roma-Berlino: è guerra I Ma sul Ban ICE 2025 non c’è intesa, mentre Urso rilancia con l’Atto Europeo
Tra Italia e Germania si sta concretizzando un accordo per combattere uno dei problemi più grandi del momento.
Sembra di essere tornati ai terribili tempi della Seconda Guerra Mondiale, quando Italia e Germania si erano alleate. Certo, quella volta si trattava di un vero e proprio dramma e di un crimine verso l’umanità, ovvero l’alleanza tra fascisti e nazisti, mentre questa volta l’obiettivo è decisamente più benefica. E sarà necessaria per combattere uno dei fenomeni che maggiormente preoccupa l’opinione pubblica da ormai un bel po’ di anni.
Quando si parla di mobilità, ormai, non è più possibile non parlare anche di sostenibilità e di inquinamento ambientale. Negli ultimi giorni si era ipotizzato un possibile accordo tra Italia e Germania per rinviare il divieto delle auto a combustione interna, al momento previsto per l’Unione Europea nel 2035. Tuttavia, il paese tedesco ha smentito presto queste voci tramite le parole del segretario di stato agli affari economici, Sven Giegold.
Quest’ultimo, infatti, ha tenuto a chiarire che pur essendoci stati alcuni colloqui con l’Italia, i due paesi hanno una posizione diversa su questa scadenza. Confermando quindi che la Germania ha intenzione di mantenere il suo impegno verso l’obiettivo del 2035.
Germania e Italia, ci sono divergenze sulla data del 2035
Secondo le parole di Sven Giegold, infatti, la Germania è contraria all’uso di biocarburanti. Una soluzione che invece l’Italia sta valutando come alternativa alle auto elettriche, che per il momento nel nostro paese rappresentano ancora una percentuale minima del parco auto circolante.
Ma la Germania e l’Italia non sono soltanto in disaccordo. Infatti, c’è una questione che li accomuna, ovvero la necessità di condurre un riesame approfondito sullo stop alla vendita di auto a benzina. Ad intervenire è stato anche il ministro italiano delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha mostrato un atteggiamento meno rigido rispetto al passato.
La posizione dell’Italia
Urso infatti ha dichiarato che l’Italia potrebbe essere disposta ad accettare la scadenza del 2035, ma soltanto ad alcune condizioni. Cioè che venga istituito un fondo di sostegno all’industria automobilistica, che sia adottato un approccio basato sulla neutralità tecnologica, che sia definita una strategia europea per garantire l’autonomia nella produzione di batterie.
Il ministro delle Imprese ha espresso preoccupazione per il futuro del settore automobilistico europeo, sottolineando il rischio concreto di una crisi del settore. Ha anche sottolineato l’importanza di rivalutare le decisione prese nel 2023 alla luce dei nuovi dati e delle preoccupazioni che sono state sollevate dall’industria automobilistica.