Divieto di sosta, annullare la multa si può: lo ha deciso lo Stato, ecco le “circostanze eccezionali”, impara quali sono e sfruttale a tuo vantaggio
In Italia, ricevere una multa per parcheggio in divieto di sosta è un evento piuttosto comune, soprattutto nelle aree urbane dove la disponibilità di parcheggi è limitata.
Tuttavia, esistono situazioni in cui una multa può essere annullata o contestata con successo, a seconda delle circostanze e delle prove presentate.
È importante conoscere i propri diritti e le procedure da seguire per contestare una sanzione, poiché, in alcuni casi, le multe vengono emesse erroneamente o senza il rispetto delle norme.
Una multa per divieto di sosta può essere annullata per diversi motivi, tra cui errori formali, mancata segnaletica adeguata o condizioni particolari che giustificano il parcheggio.
Uno dei motivi più comuni per cui una multa può essere annullata è la presenza di errori nel verbale di contravvenzione. Questi errori possono riguardare la targa del veicolo, la data o l’ora della sanzione, oppure la descrizione del luogo in cui è avvenuta l’infrazione.
Errore nel verbale e non solo
Se il verbale contiene informazioni incorrette o incomplete, è possibile richiedere l’annullamento della multa. Un altro motivo valido per contestare una multa è la mancanza di adeguata segnaletica stradale. Per essere valida, una multa per divieto di sosta deve essere supportata da segnali stradali chiari e visibili che indichino chiaramente il divieto. Se il cartello è mancante, danneggiato, coperto o poco visibile, è possibile contestare la multa.
In alcuni casi, è possibile che la sosta in divieto sia giustificata da circostanze straordinarie, come un’emergenza medica o un guasto meccanico. In queste situazioni, la multa può essere annullata presentando prove adeguate, come certificati medici o documentazione che attesti il guasto del veicolo.
Come contestare una multa in casi simili
Se ritieni che la multa sia stata emessa ingiustamente, hai il diritto di contestarla. Esistono due vie principali per farlo. È possibile presentare ricorso al Prefetto entro 60 giorni dalla notifica della multa. Il ricorso deve essere inviato tramite raccomandata A/R o PEC (Posta Elettronica Certificata) e deve includere tutti i documenti che giustificano la richiesta di annullamento.
In alternativa, è possibile rivolgersi al Giudice di Pace entro 30 giorni dalla notifica della multa. Questo tipo di ricorso prevede un costo variabile in base all’importo della multa, ma permette di presentare il proprio caso in modo più dettagliato. In conclusione, ricevere una multa per parcheggio in divieto di sosta non sempre significa dover pagare automaticamente. Se ci sono motivi validi o errori evidenti, è possibile contestarla con successo e ottenere l’annullamento della sanzione.