Spese di benzina tutte scaricabili: passa la riforma, recuperi quello che hai speso nel 730 I Ti spieghiamo come fare
Vuoi smettere di ‘sprecare’ soldi in benzina e, in generale, in carburante? Sei stufo di dover ‘subire’ il peso di rincari su rincari senza poter fare nulla? Allora rimboccati le maniche e ascolta gli esperti: perché hai una grande chance di fronte a te.
Esiste la possibilità di recuperare tutto quello che hai speso in carburante tramite la dichiarazione dei redditi. Tutte le spese che hai sostenuto le scarichi nel 730.
Se ti sembra un’utopia, non spaventarti, è pura realtà. Esiste una exit strategy, in tal senso, che ti permette di recuperare ogni spesa documentabile in termini di carburante.
Devi però aver con te dei documenti che lo comprovino, appunto: scontrini o ricevute, fatture o simili. E non basta: bisogna che queste spese rientrino tra quelle ‘lavorative‘.
Devi, cioè, esserti spostato per lavoro: e averlo fatto tramite un meccanismo ormai sempre più in voga tra chi guida per motivi di tipo professionale. Di che cosa parliamo?
Ecco come recuperare le spese di benzina con le tasse
Si tratta del Car sharing. Il car sharing in Italia ha guadagnato sempre più popolarità negli ultimi anni, diventando una soluzione pratica, economica e sostenibile per la mobilità urbana. Questa modalità di trasporto consente agli utenti di noleggiare un’auto per un breve periodo, di solito attraverso un’app, pagando solo per il tempo o la distanza percorsa, senza dover sostenere i costi legati alla proprietà del veicolo, come assicurazione, manutenzione o parcheggio.
Il car sharing è presente in molte città italiane, con una crescita significativa nelle grandi metropoli dove molte aziende offrono flotte di veicoli condivisi, che vanno dalle city car ai veicoli elettrici, contribuendo anche alla riduzione delle emissioni di CO2. Uno dei principali vantaggi del car sharing è la riduzione dei costi di trasporto.
Ecco il sistema per non pagare più
Gli utenti possono accedere a un veicolo solo quando ne hanno bisogno, senza dover affrontare le spese fisse legate al possesso di un’auto. Questo rende il car sharing particolarmente attraente per chi vive in città dove l’auto è necessaria solo occasionalmente.
Dal punto di vista ambientale, il car sharing contribuisce a ridurre il numero di auto private in circolazione, diminuendo il traffico e le emissioni. Ogni veicolo condiviso sostituisce potenzialmente 8-10 auto private, contribuendo alla decongestione delle strade e migliorando la qualità dell’aria. Inoltre, molte delle flotte di car sharing includono veicoli elettrici o ibridi, che aiutano ulteriormente a ridurre l’impatto ambientale. Per poter ‘sgravare’ le spese, però, come ricorda Agenzia delle Entrate, è necessario che si siano fatti spostamenti lavorativi documentabili.