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Posto di blocco, ora se parli il dialetto scatta la multa | Ti sbattono direttamente in carcere

Estate 2024, le multe più frequenti - fonte stock.adobe - giornalemotori.it
multa shock nel 2024  – fonte stock.adobe – giornalemotori.it

La tipica frase “ogni cosa che dirai potrebbe essere usata contro di te”, oggi, in strada, in caso di controlli da parte di una pattuglia, potrebbe essere rivista. O meglio (anzi, peggio): reinterpretata in modo molto più rigoroso e pesante. Vale a dire?

Peserà non tanto ciò che dirai: ma come lo dirai. In che senso? Se state pensando che il riferimento è alla pronuncia, al modo di parlare e di esprimersi, sì, avete intuito.

Può sembrarvi una cosa surreale: ma è così. Nel novero delle tante multe stradali, infatti, può capitare anche questo. Non sarà la più diffusa ma tant’è.

Le multe più diffuse per le auto in Italia derivano dalla violazione di norme del Codice della Strada, che regolano il comportamento degli automobilisti per garantire la sicurezza stradale.

L‘eccesso di velocità è una delle violazioni più frequenti e pericolose. Le sanzioni variano in base al superamento del limite consentito.

Sanzioni note, e meno note

Ad esempio, per chi supera il limite di velocità fino a 10 km/h, la multa può andare da 42 a 173 euro, mentre per chi supera i 40 km/h può arrivare fino a 3.287 euro, con la sospensione della patente. Il parcheggio in zone non consentite è un’altra infrazione comune: può comportare multe tra i 41 e i 168 euro.

L’utilizzo del cellulare mentre si è al volante senza vivavoce o auricolari è vietato. Le sanzioni per questa infrazione vanno da 165 a 661 euro e prevedono la decurtazione di 5 punti dalla patente, con possibilità di sospensione della stessa in caso di recidiva. Anche non indossare la cintura di sicurezza o consentire ai passeggeri di non indossarla comporta una multa tra 80 e 323 euro, oltre alla decurtazione di 5 punti dalla patente. E poi, ci sono le multe per ciò che dite. Sarebbe a dire?

clacson-urla-grida-auto-Depositphotos.com-giornalemotori.it_
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Occhio a cosa dici, anzi, a come lo dici

Si parla di un caso molto particolare: se già il Codice prevede le multe per offesa e ingiuria a pubblico ufficiale, per offese a terze persone – senza considerare poi quando si ‘sforano i limiti di decibel – di recente una clamorosa multa ha riguardato casi in cui una persona è stata sanzionata perché si esprimeva… in dialetto.

Il soggetto, parlando in modo del tutto confusionario per chi lo aveva fermato per dei controlli, parlava un dialetto poco comprensibile per gli agenti, che hanno iniziato a interrogarsi su cosa contenessero quelle frasi. Sembrava un dialetto dell’est Europa, ma che cosa stava dicendo? Erano offese? 

Alla fine gli agenti, per non saper né leggere né scrivere, hanno preso i documenti e la targa del soggetto e hanno riscontrato che, a suo carico, pendevano dei reati pregressi e soprattutto che il veicolo non poteva circolare. Quindi, non è stato il dialetto in sé a farlo sanzionare, ma ciò che ha fatto scoprire, attirando l’attenzione degli agenti.