Truffa del cavallo, se sei un turista ti tolgono l’auto da sotto ai piedi e poi ti ricattano così
Viene un po’ considerata come una delle truffe più note più diffuse purtroppo a livello automobilistico: è una sorta di evergreen da cui nonostante tutto non ci si riesce a liberare. Di che cosa stiamo parlando è presto ho detto.
Stiamo citando la più tristemente popolare delle truffe e dei furti di auto: quella rimandata come la truffa del cavallo o, in altri casi come la truffa del cavallo di ritorno.
In tantissimi casi ne abbiamo forse sentito parlare in TV o in radio oppure l’abbiamo letto su giornali e web: si tratta di un caso che, a seconda delle circostanze, prevede metodi di furto differenti ma con un’unica finalità.
Non si tratta semplicemente di un furto in quanto tale: ai ladri in questo caso in effetti l’auto interessa fino a un certo punto è un suo riutilizzo ad esempio sul mercato nero è soltanto un’alternativa secondaria.
Ciò che a loro interessa in questo senso è letteralmente rivendere l’auto ai legittimi proprietari: sì, proprio così, si tratta di una truffa vera e propria che non a caso prende il nome di cavallo di ritorno.
Ritorno nel senso di riappropriarsi della vettura di cui si è titolare da parte del legittimo proprietari ma ad un prezzo, anzi un super prezzo. Ed il punto è tutto qui.
La truffa del cavallo di ritorno non tramonta mai
Particolarmente gettonata in estate quando nelle città o nelle aree di vacanza, litoranea e simili un gran flusso di cittadini e turisti popola le vie con le proprie autovetture, la truffa si sviluppa in una modalità anche piuttosto semplice da identificare. Che si tratti di un agguato realizzato con violenza o con un qualche escamotage un po’ più soft ma non di meno illegale, i ladri tendono in pochi minuti ad appropriarsi di un’auto e a scappare. In altre circostanze un ladro penserebbe a rimettere in circolazione quantomeno alcune componenti del veicolo.
A differenza di chi ruba l’auto per sottrarre per esempio la marmitta o altri elementi di valore, oppure per compiere atti di delinquenza alternativi, o di riferirsi al mercato nero, nel caso della truffa del cavallo di ritorno l’obiettivo è letteralmente a rivendere l’auto ai suoi stessi proprietari. In che modo?
Poco dopo il furto ti arriva una telefonata
In sostanza ai ladri dopo aver fatto passare un lasso di tempo ragionevole contattano il proprietario telefonicamente via e-mail o nelle altre modalità che riescono a reperire attraverso le le informazioni di cui sono in possesso o a cui risalgono dopo il furto: è subito propongono l’affare. L’affare per loro ovviamente. L’idea è questa: se li vuoi la tua auto me la devi pagare è in contanti a nero.
Di solito la cifra è legata al valore della vettura: più è lussuosa più ti chiederanno. Se il proprietario dell’auto rifiuta tenta altri approcci come quello della denuncia i ladri scappano e riciclano l’auto con altre modalità di lucro, ma quasi sempre ottengono un riscontro a quel punto per loro sarà facile fissare un incontro per la consegna dell’auto in cambio del denaro o peggio tentare un ulteriore truffa chiedendo soldi in aggiunta al momento in cui ci si incontrerà.
C’è solo una strada per evitarlo: denunciare subito e rischiare di prendere l’auto per sempre