Auto elettrice, l’UE: Neutralità climatica e risparmio in un colpo solo
Perché preferire un tipo di carburante e di motore che, pur se capace di ‘avviarci’ verso la famigerata sostenibilità ambientale, sembra presentare problematiche strutturali e anche incontrare le rimostranze delle stesse istituzioni?
Sono in tanti, tra gli addetti ai lavori, tra i cittadini e tra gli stessi produttori di auto a porsi questa domanda, in molti casi senza una risposta univoca o esaustiva al cento per cento.
Eppure, quello di cui stiamo parlando, ovvero sia il passaggio verso quel virtuoso concetto (da concretizzare appieno) della salvaguardia ambientale è ormai entrato appieno nelle nostre vite.
Se un tempo era solo teorico, oggi è concreto: la stessa Unione Europea, peraltro, ha lanciato quella che in gergo viene chiamata dead line, una linea di demarcazione.
Si tratta di un percorso di avvicinamento al momento fatidico in cui dovrebbero, e il condizionale è ancora d’obbligo per necessità, essere abbandonate le auto a combustione tradizionale.
Auto elettriche è già addio?
Troppo inquinanti, si dice: e i dati, per carità, lo confermano, malgrado i tanti processi di miglioramento e trasformazione. Dunque, si deve passare ad altro. E questo altro è stato individuato da tempo nella auto elettriche o ibride: vetture a batteria, capaci di emettere zero sostanze inquinanti, e dunque di assicurare piena tutela ambientale.
E allora perché si continuano a registrare dei dietrofront da parte degli stessi che prima le hanno imposte, poi sostenute (tramite incentivi) e adesso poco alla volta si chiamano fuori? Dai governi delle varie nazioni europee che ritirano i programmi di sostegno all’acquisto di auto elettriche si è passati alla scelta della Unione Europea di arrivare a un’altra nuova svolta. Quale?
L’idea è quella di virare, potenzialmente, non tanto verso le auto elettriche e a batteria, quando di cambiare strategia pur nel rispetto dei principi relativi alla sostenibilità ambientale. Ma in che modo? Tramite l’uso di un nuovo carburante, di un combustibile che in verità nuovo non è, di cui si sente molto parlare.
E-fuel, la nuova tendenza
Si tratta degli eco carburanti, o anche detto e – fuel e che rispetto all’auto elettrica permetterebbero di usata anche molti, se non tutti, degli attuali motori con un processo di riconversione. Così come il mantenimento di tutte le strutture di rifornimento che ad oggi vendono benzina e diesel.
La domanda è: perché non farlo? Il risparmio, clamorosamente alto, toccherebbe le corde di tutti. A sottolinearlo tra le altre persone vi è anche la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, che ha chiarito come la pensa nel merito, riguardo ai prossimi 5 anni di mandato.
Per la neutralità climatica da raggiungere entro il 2035, dice la tedesca che “sarà necessario un approccio tecnologicamente neutrale, in cui gli e-fuels possono svolgere un ruolo molti importante”.