Patente, tutto vero, l’esame, sono cambiate le regole, ecco come
Dimentica tutto quello che pensavi fosse vero: l’esame della patente non è più legale, ecco che cosa cambia da ora in poi.
È impossibile dimenticare il momento in cui per la prima volta abbiamo tenuto tra le mani la nostra patente di guida. Si tratta di un istante che resta impresso nella memoria a lungo. Ottenere la patente significa essere finalmente liberi e indipendenti e poter fare molte cose che fino a quel momento non sembravano neanche pensabili.
Per ottenere la patente, però, bisogna passare per forza attraverso una procedura ben precisa. Prima di tutto c’è l’esame teorico. Esso consiste in un test composto da 30 domande in stile “vero o falso” a cui rispondere senza commettere più di 3 errori. Dopodiché si può passare alla parte pratica. Dopo aver completato almeno 6 ore di guida in strada, diventa possibile sostenere l’esame pratico.
Di recente, però, qualcuno ha iniziato a sostenere che sia qualcosa di illegale nel modo in cui molti prendono la patente. Una presa di posizione che ha coinvolto anche il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, che da tempo sta sostenendo l’idea di cambiare la procedura d’esame. E che ora si è espresso anche su una tematica molto importante.
Esame della patente, se lo fai così non è legale
La questione su cui si sta dibattendo riguarda i corsi online che promettono il conseguimento della patente. Tuttavia, non sempre questi sono legali. Di recente è stata posta un’interrogazione parlamentare che è stata presentata dall’onorevole Andrea Caroppo al ministro dei trasporti Salvini.
Al centro c’è la possibilità che pratiche di questo genere possano avere effetti negativi sulla sicurezza stradale. L’interrogazione presentata da Caroppo è stata accolta con soddisfazione da parte dell’Unione Nazionale Autoscuole, oltre che dagli Studi di consulenza automobilistica (Unasca).
Che cosa dice la legge
Un decreto ministeriale del 1995 stabilisce chiaramente che la formazione è valida soltanto se viene svolta in presenza e da personale qualificato. Alfredo Boenzi, presidente di Unasca, ha specificato che tali corsi online rappresentano un grave pericolo per tutti gli utenti di strada, sottolineando che serve un intervento urgente da parte delle autorità per porre fine a questi metodi che non sono legali.
Il ministro Salvini ha accolto in maniera positiva l’interrogazione parlamentare e ha annunciato dei provvedimenti per porre fine a queste pratiche.