Multe auto, ti pignorano il conto? Ecco come funziona e cosa puoi fare per scongiurare il pericolo
C’è un trucco che ti permette di evitare che l’Agenzia delle entrate si rivalga contro i tuoi beni: ecco che cosa devi fare.
Quando un debitore si trova di fronte alla minaccia di un pignoramento, proteggere il denaro che si trova depositato su un conto corrente diventa una priorità. I creditori infatti possono aggredire più facilmente il denaro rispetto ad altri beni come gli immobili o gli stipendi, su cui invece sono in vigore limiti o procedure decisamente più complesse.
Il pignoramento del denaro avviene con la notifica dell’atto da parte del creditore all’istituto di credito. Tramite questa procedura vengono bloccati immediatamente i fondi fino all’ordine del giudice. Diventa dunque fondamentale agire rapidamente per evitare che questo avvenga. Si ha a disposizione dunque poco tempo per evitare di perdere tutti i risparmi accumulati.
Prima di tutto, c’è da chiarire una questione molto importante. Infatti, bisogna specificare che in generale non esistono particolari limiti alla pignorabilità di un conto concorrente, inclusi quelli che si trovano depositati presso gli istituti di credito ma anche sulle carte prepagate.
Ti pignorano il conto? Ecco come evitarlo
A quello che abbiamo appena detto ci sono però delle eccezioni. Infatti, i conti correnti che ricevono esclusivamente pensioni di invalidità, assegno di accompagnamento e erogazioni dedicate a persone povere o disoccupate. In questo caso l’Agenzia delle entrate non può farci niente, dato che non è possibile rivalersi su forme di entrata tipo queste.
Un primo metodo che ci permette di evitare il pignoramento è il prelievo di denaro. Infatti, non esiste alcuna norma che impedisca di prelevare soldi dal conto, con un limite massimo che la legge stabilisce a 10.000 euro mensili. Per somme superiori è necessario invece presentare alla banda una motivazione scritta.
Altri modi per salvarti dal pignoramento
Un secondo metodo consiste nell’usare delle cassette di sicurezze, dove custodire il denaro che abbiamo prelevato. In questo caso bisogna fare attenzione, però, perché questa cosa può comportare degli accertamenti fiscali post pignoramento da parte dell’Agenzia delle entrate, volte a verificare la provenienza delle somme versate nuovamente sul costo.
Altrimenti, potresti richiedere assegni circolari alla tua banca, che però possono essere custoditi fino ad un massimo di tre anni. Oppure, potresti fare un bonifico bancario su altri conti correnti. Infine, l’ultima soluzione consiste nel cointestare il conto corrente ad un’altra persona: in questo modo, puoi ridurre l’importo pignorabile al 50%.