Multe auto, queste sono tutte illecite, lo dice la legge
Non sempre le sanzioni sono legali. Quando ne becchi una non è detta l’ultima parola: ecco come fare ricorso e farla annullare.
Anche se può sembrare un’eventualità rara o un’eccezione, non è per niente così. Ogni giorno infatti sono milioni le persone che vengono multate anche se non ci sarebbe alcun motivo per farlo. Questo significa che tutti questi automobilisti pagano delle sanzioni che invece potrebbero essere annullate. Tuttavia, tutte queste persone non sanno di avere la possibilità di poter evitare di pagare.
Le multe sono senza dubbio l’incubo numero uno per tutti gli automobilisti. Nessuno di noi vorrebbe prenderne una. Tuttavia, a volte può bastare lo sbaglio più banale o un semplice errore di distrazione per trovarsi costretti a pagare delle sanzioni che purtroppo sono sempre più alte. Le cose sono destinate a peggiorare da questo punto di vista, dato è ormai imminente l’entrata in vigore del nuovo Codice della strada.
Tuttavia, gli automobilisti non sanno che non sempre le multe sono illegittime. Può bastare un errore di forma sulla contestazione o per esempio la mancata omologazione di un autovelox, così come un ritardo nella segnalazione. I casi sono tanti. Che cosa devi fare quando scopri che la multa che ti è stata fatta non è legittima?
Come fare ricorso contro una multa
Prima di tutto, devi sapere che puoi fare ricorso soltanto se la multa non è stata ancora pagata. Altrimenti, è troppo tardi e ormai la sanzione è stata fatta. Inoltre, devi rispettare una tempistica ben precisa. Questo significa che il ricorso deve essere per forza presentato entro il termine di 60 giorni dalla contestazione, sia che essa sia avvenuta su strada che tramite notifica.
A presentare la domanda possono essere il trasgressore, ovvero chi ha commesso l’infrazione, o il proprietario del veicolo. Non sempre infatti queste due persone coincidono.
Qual è la procedura
La domanda di ricorso va presentata al prefetto o al giudice di pace, seguendo però una procedura ben precisa in base all’ente che si sceglie. La prima domanda di ricorso va presentata al prefetto tramite una lettera scritta in maniera formale in cui sono da comprendere tutte le informazioni utili per ricostruire la vicenda.
Una volta che è stato presentato, la procedura va avanti da sé. Il prefetto ha tempo 210 giorni per esprimersi sulla vicenda; passato questo termine il ricorso viene accolto in maniera automatica. Se esso viene respinto l’importo raddoppia ma l’automobilista ha ancora una speranza: il Giudice di pace, chiamato a valutare il caso una seconda volta.