Incidente in bici, 120 euro di multa al ciclista, costretto a risarcire I Il caso clamoroso ‘fa scuola’
Ci sono delle convinzioni nell’immaginario collettivo che possono portarci, in alcune occasioni, fuori strada, anche dal punto di vista letterale del termine: e Codice della Strada alla mano, si scoprono verità poco note.
Come tutti ben sanno la cosa più rilevante di tutte, in assoluto, quando si abbraccia la strada (e la croce, nel senso delle pericolosità che si corrono) l’aspetto portante è sempre la sicurezza.
Rendere il percorso di ogni utente della strada il più possibile sicuro è determinante, prioritario e non rimandabile: sappiamo benissimo a cosa si va incontro.
A volte basta un solo istante per giocarci tutto: non solo incidenti dolorosi dal punto di vista pecuniario, in termini di danni tangibili ai veicoli o alle cose, ma rischi anche per la stessa vita.
E’ evidente che, quando si va in strada, a seconda del tipo di veicolo che si guida o del modo in cui lo si fa ci possono essere delle palesi sproporzioni di forza.
Regole stradali, valgono per tutti
Se, per intenderci, si sta guidando un camion, la forza d’urto e la pericolosità non sarà mai la stessa di un SUV che, a sua volta, avrà molta più ‘vigoria’ di una utilitaria che avrà meno impatto di uno scooter, il quale a sua volta avrà più percentuali di pericolosità di una bicicletta o di un pedone. E’ tutto molto ovvio: all’aumentare del peso, del volume, e della potenza, tutto cambia.
Così, per deduzione, siamo abituati, proprio seguendo quelle convinzioni da immaginario collettivo di cui sopra, a considerare come utenti più deboli i pedoni e i ciclisti, coloro che di fatto rischiano sempre molto di più in proporzione. Ed è dovere del Legislatore e delle forze di polizia in strada tutelare questi utenti ‘deboli’. Questo vuol dire che sono esenti da regole?
Ciclista colpevole, in questo caso
Assolutamente no. Come tutti gli altri utenti della strada, anche chi ad esempio va in bici è soggetto a rispettare le regole del Codice della Strada e questo implica non solo seguire alla lettera tutti i dettami e le prescrizioni, ma anche pagare dazio se mai le si violasse. Come succede, ad esempio, agli incroci dei semafori. Non è perché si va in bici che non ci si ferma ai semafori.
Anzi, un caso incredibile è quello, capace di ‘fare scuola’, di un automobilista che, vedendo all’ultimo istante una bici passare malgrado fosse rosso, finì, per frenare di colpo per evitare l’impatto, per slittare su un muro distruggendo la sua vettura. Alla fine di un percorso giuridico, non solo il ciclista fu condannato a pagare la multa, pari a 117 euro, per non aver rispettato il semaforo, ma anche i danni di riparazione al veicolo.