Alta tensione Cina-Ue: la sfida dei dazi genera panico
Sale la tensione a livello internazionale, in queste ultime e fibrillanti ore: sale, come anche la paura di chi, leggendo, informandosi e cercando di captare, in tutti e 4 gli angoli del mondo, si interroga: e ora cosa accadrà?
Quello di cui stiamo parlando è un vero e propri rischio planetario: un effetto a catena che, da una parte all’altra del mondo, potrebbe trascinare tutti all’interno di un grave vortice di conseguenze.
Che tipo di conseguenze? Che tipo di rischio? Di che cosa stiamo parlando con esattezza? Queste sono le ore in cui, come mai prima d’ora, almeno in questo secolo, si è tornati a parlare di guerra.
A dire il vero, di guerra si parla sempre, e da sempre, e senza limiti di tempo o di confini: per esempio la guerra tra Ucraina e Russia ha riempito le pagine del notiziari da mesi, anni.
E molto più di recente si sta trattando del conflitto tra palestinesi e israeliani: ma se queste sono guerre del tipo ‘tradizionale’, per come noi siamo abituati a viverle, ora si parla di un altro tipo.
Guerra dei dazi, ora molti hanno paura
E’ la guerra dei dazi, la guerra commerciale, quella di cui sentiamo parlare e di cui leggiamo tutto da tempo. Il conflitto che vede da una parte schierata la Cina, e dell’altra l’Unione Europea. Ma che sarebbe la guerra commerciale e su cosa verte? Come sappiamo, è il confronto e il contrasto durissimo, a livello di concorrenza, di prezzi e di dazi, che è in corso tra il gigante asiatico e il Vecchio Continente.
Le politiche di prezzo e la concorrenza (considerata non equa o, comunque, deleteria per i competitori europei) molto allettante delle auto cinesi, in particolare, sta trasformando il settore dell’automotive in una terra di conquista da parte della Cina. E l’Europa non vuole rinunciare al suo ruolo.
Guerra commerciale, il governo la pensa così
Per questo ora si sono imposti dei dazi molto pesanti nei confronti delle auto cinesi, che dovrebbero poter frenate quella che per molti suona come una emergenza e un rischio di competizione paritaria tra brand di diversa nazionalità. Ma cosa ne pensano i singoli governi?
Mentre Berlino gioca alla frenata, chiedendo di dialogare con la Cina, l’Italia manifesta soddisfazione sulla recente svolta dei dazi.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso ha accolto “con soddisfazione l’annuncio” dei dazi “per tutelare la produzione europea”, seguendo l’idea di una competizione equa.