Guerra dei dazi con la Cina, posizioni differenti e discordanti
Sempre più spesso, troppo spesso, ben oltre ciò che vorremmo, si sente nominare la parole guerra. Fin troppo inflazionata a sua volta, a dire il vero: ma cruda, e crudele, nella sua gelida potenza, in ogni senso in cui questo possa esser letto.
Di recente abbiamo sentito parlare di guerra tra Russia e Ucraina, e di guerra tra israeliani e palestinesi: eppure queste non sono di certo se uniche guerre che si combattono di giorno in giorno.
Purtroppo ce ne sono tante altre, alcune poco note ai più, diciamo per certi versi meno mediatiche, e meno impattanti in quella che potremmo leggere come informazione di superficie, o di copertina.
E le guerre, poi, non vanno considerate solo nella misura in cui siamo abituate a interpretarle: vale a dire scontri tra civiltà e popoli che armati fino ai denti si uccidono tra di loro.
Esistono altri tipi di guerre, sui altri livelli di combattimento e competitività, che influenzano però altrettanto le civiltà che noi stessi popoliamo tutti i giorni.
Guerra commerciale, che cos’è
Per esempio si sta parlando con forza, in questa fase, della cosiddetta guerra commerciale, e in particolar modo di guerra commerciale tra la Cina e l’Unione Europea. Di che si tratta? Che cosa sarebbe la guerra commerciale? Nel leggere le dichiarazioni in sintesi che, nei titoli, ci arrivano, fa paura al pari delle altre guerra. Con la Cina che si ribella all’0ffensiva della Ue, che a livello commerciale vuole imporre dazi al governo di Pechino, il quale dispone appunto dichiarandosi pronto ad agire. Ma agire come?
E c’è chi, come la Germania, che prova ad aprire un dialogo per evitare che si vada troppo oltre. Oltre cosa? ‘Colloqui subito’, dice Berlino. ma su quale punto?
Cina contro Ue, quali sono le posizioni
Stiamo parlando del famoso tema dei dazi che Bruxelles ha deciso di irrora nei contri delle auto elettriche cinesi che sono contestate dalla Unione Europea per il timore che si sia presentando sempre di più uno scenario di concorrenza non paritaria tra i competitor del settore delle auto. La Cina replica che questa azione è sbagliata, esortando la Ue a correggere il tiro e riservandosi la facoltà di reagire in modo risoluto con “misure necessarie” a tutela delle aziende del paese.
Insomma, è una guerra economica, commerciale, con l’Europa che di fatto tassa le auto cinesi per evitare che il mercato nel vecchio Continente si presenti sproporzionato e a favore delle multinazionali europee. Come finirà?