Stanno inquadrando la tua auto nel condominio: posso farlo? Senti l’avvocato e prendi nota, ti servirà
Sono in molti a dibattere su questa questione: ecco che cosa dice il regolamento della privacy a questo proposito.
Tra gli inquilini dei condomini di tutta Italia c’è una diatriba che va avanti da un bel po’ di tempo. Sappiamo bene che uno stabile può decidere di installare un sistema di videosorveglianza per monitorare gli spazi comuni. Per esempio, può essere utile controllare aree come i cortili, i viali, i garage, i pianerottoli o anche i giardini.
Per fare ciò, però, è necessario che tutta l’assemblea condominiale richieda una preventiva autorizzazione. Essa deve essere deliberata con la maggioranza dei presenti e almeno 500 millesimi: una volta installate, ricordiamo che le telecamere però devono essere segnalate con appositi cartelli visibili. I filmati saranno custoditi dall’amministratore per un periodo massimo di sette giorni, dopodiché è necessario eliminarli per una questione di privacy.
C’è poi la questione dell’impianto di videosorveglianza privato. In questo caso non è necessaria alcuna autorizzazione dall’assemblea né segnalazioni con i cartelli. Resta però un’importante limitazione che deve essere rispettata, cioè non si possono inquadrare gli spazi comuni.
Si può inquadrare un’auto con una telecamera di sorveglianza
Una questione particolarmente dibattuta riguarda la possibilità di puntare una videocamera privata verso la propria automobile, anche se questa è parcheggiata in un’area comune con il cortile. A stabilire se questo è legittimo o no è la Cassazione, che ha specificato che è legittimo farlo. In questo caso, non è necessario alcuna autorizzazione condominiale né l’installazione di cartello di avviso.
La telecamera può essere montata per esempio sul balcone del proprietario o su strutture comuni del condominio. La cosa importante è che l’angolo di ripresa non invada gli spazi comuni o non percepisca il passaggio degli altri condomini, altrimenti si configurerebbe il reato di interferenze illecite.
Che cosa dice la Cassazione
Due sentenze della Cassazione hanno riaffermato questa interpretazione. Nella prima sentenza, i giudici hanno stabilito che un vicino che ritiene violata la propria privacy dalla videosorveglianza debba fornire prove concrete della violazione. Nella seconda sentenza, è stato escluso il reato di interferenze illecite per le riprese di aree condominiali destinate al parcheggio, essendo utilizzate da un numero indeterminato di persone.
Rispettare la legge è importante, dunque, per non ledere la privacy altrui.