Stop alla circolazione nei fine settimana: da adesso tutti rischiano di passare il weekend a piedi
La notizia sarà epocale: presto potrebbe essere vietato guidare il sabato e la domenica. Ma perché sta accadendo e quali sono state le reazioni ad una legge che potrebbe presto vietare la libertà di circolazione di milioni di persone?
Di divieti alla circolazione sentiamo parlare ormai da un bel po’ di tempo, ed ogni volta non si tratta di certo di una bella notizia. Tutti noi vorremmo guidare senza nessun problema, ma a volte si rende necessario limitare la quantità di veicoli che circolano, soprattutto quando si parla di centri storici delle più grandi città, che maggiormente soffrono i problemi che il traffico intenso porta, inevitabilmente, con sé.
Più di una volta, nel mirino delle decisioni prese dall’Unione Europea, è finito proprio il nostro paese. Il parco auto italiano è il più vecchio del continente e ovviamente quello che inquina il più, motivo per cui i divieti comunitari hanno interessato molto spesso la nostra circolazione. Dal 2035 in poi in Europa non sarà più possibile vendere auto a combustione termica, ma a questa data essenziale per la transizione elettrica manca ancora molto.
Quel che è certo è che la situazione ambientale richiede delle misure sempre più drastiche. I livelli di inquinamento hanno da tempo superato i livelli di allarme e i numeri sono particolarmente drammatici quando si guarda all’Italia, in particolare alla zona della Pianura Padana. Non va comunque molto meglio nel resto d’Europa e ora stanno arrivando misure ancora più drastiche.
Limitare la circolazione nel fine settimana, la proposta che fa discutere
Ogni paese europeo sta prendendo le misure che ritiene necessarie per combattere il fenomeno dell’inquinamento ambientale, una vera e propria emergenza. L’approccio più radicale sta arrivando dalla Germania, dove il ministro dei trasporti Volker Wissing ha minacciato di vietare l’uso dell’auto nei fine settimana fino a tempo indeterminato. Questo potrebbe accadere qualora la coalizione di governo non si impegni per approvare le riforme di legge sull’ambiente entro luglio.
L’obiettivo della Germania è infatti quello di ridurre la quantità di emissioni di biossido di carbonio in maniera significativa entro il 2030. Anche a costo di limitare la circolazione dei suoi cittadini.
Le reazioni alla minaccia del ministro. E in Italia?
La risposta degli altri partiti non sono di certo mancate: l’opposizione ha sottolineato lo sbaglio che il ministro commetterebbe agendo in questo mondo, sottolineando come la misura danneggerebbe i cittadini quando ci sono altri modi per risolvere il problema. Della stessa opinione gli esperti di Greenpeace, che esprimono l’esigenza di un piano per fronteggiare l’emergenza ambientale, che non può essere quello indicato dal ministro tedesco.
E in Italia? Nonostante i livelli di inquinamento preoccupanti, per il momento gli automobilisti possono tirare un sospiro di sollievo: di questa misura non se ne sta neanche parlando in Parlamento.