Transizione ecologica, sì, ma senza penalizzare gli automobilisti: la soluzione potrebbe essere questa
E se l’elettrico non fosse l’unica strada? Ecco che cosa dicono gli esperti a proposito della transizione ecologica.
È ormai da un bel po’ di anni che sentiamo parlare di transizione ecologica. Anche se da diverso tempo le istituzioni e le case produttrici stanno lavorando su questa tematica oggi fondamentale, alla luce dei preoccupati dati sui livelli di inquinamento dell’aria e dei disastri ambientali purtroppo all’ordine del giorno, la realtà per il momento sembra andare in direzione opposta.
Infatti, le auto elettriche, almeno in Europa, non hanno ancora trovato la strada giusta. A frenare le persone dal loro acquisto vi sono ragioni di natura diversa. Oltre alla mancanza di un’adeguata rete di colonnine di ricarica e allo scettiscismo generale verso questa tecnologia, a rappresentare un importante ostacolo è il costo troppo elevato di questa categoria di veicoli, soprattutto nel nostro continente. Da est, in particolare dalla Cina, si stanno diffondendo auto elettriche a costi decisamente più contenuti.
La transizione, però, sarà realtà. Dal 2035 in poi in Europa non sarà più possibile vendere auto a combustione termica, e questo sarà una rivoluzione senza precedenti. In molti però si chiedono se un’alternativa alle elettriche sia possibile. Uno studio è stato condotto dalla Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e media impresa.
La transizione ecologica deve essere sostenibile per le imprese
Lo studio ha posto l’accento sulla necessità di una transizione ecologica che tenga sempre conto del rapporto costi – benefici. Il presidente di Cna Lombardia, in particolare, ha sottolineato l’esigenza di una visione pragmatica, “per dare spazio ad una pluralità di strumenti e di soluzioni che siano coerenti con gli obiettivi dell’Unione Europea”.
“Proponiamo una transizione decisa, graduale, che sia accompagnata da incentivi e formazione del personale”, ha invece affermato il segretario di Cna Lombardia, Binda. “Nessuno chiede di arretrare sugli obiettivi, ma i mezzi con cui perseguirli devono essere molteplici e realistici”.
Le alternative alle auto elettriche ci sono?
Tutti gli enti coinvolti in questo studio hanno sottolineato l’esigenza di investire nel pluralismo tecnologico, in modo che la mobilità non dipenda soltanto da soluzioni unilaterali e necessariamente parziali, come nel caso della tecnologia elettrica.
E quali sarebbero le alternative? In molti stanno puntando da ormai diverso tempo sull’idrogeno, altri invece sui biocarburanti. In ogni caso, tenere conto delle esigenze di produttori e delle piccole imprese è sempre necessario.