Esclusiva avv. Brigazzi (esperto di reati stradali): “L’incostituzionalità delle nuove norme verrà aggirata”
Cambiano le norme. E si inaspriscono. Con i 163 voti favorevoli dei deputati, la Camera ha dato il via libera al nuovo codice della strada che deve essere ora approvato al Senato. Se ciò accadrà, le novità entreranno in vigore già prima dell’estate. Tolleranza zero su chi guida in stato d’ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti, la cui sanzione scatterà subito (prima bisognava provare la presenza della sostanza nel sangue e anche lo stato di alterazione psico-fisica). Inoltre, chi guida col telefonino in mano rischia fino a 1.000 euro e la sospensione della patente se recidivo.
“La riforma al momento non è in vigore – ci spiega in esclusiva l’avvocato romano Riccardo Brigazzi, esperto di reati stradali –. Adesso, se come verosimile, il Senato la approverà, a quel punto entrerà in vigore entro 15 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, oppure verrà modificata e rimandata alla Camera per una nuova approvazione”.
Cosa sta per cambiare relativamente al codice della strada?
“Per quel che riguarda gli articoli 186 e 187 ci sono alcune precisazioni da fare. Per la guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche sostanzialmente la struttura del reato rimane inalterato. C’è però un inasprimento delle pene che riguarda soprattutto la prima fascia di punibilità. Mi spiego: il reato è punito secondo tre fasce corrispondenti al risultato dell’alcol test che sono da 0,5 a 0,8, la seconda da 0,8 a 1,5 e la terza oltre l’1,5. La fascia più bassa è stata inasprita.
E per quel che riguarda la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti?
Quella la novità sostanziale. Qui infatti il reato verrebbe modificato proprio come struttura. Non è più rilevante lo stato di alterazione dovuto all’assunzione delle sostanze stupefacenti, ma sarebbe punibile all’esito positivo del test. Se si sono assunte sostanze stupefacenti e ci si mette alla guida si sarebbe punibili indipendentemente dall’effettivo stato di alterazione”.
Si discute molto sulla possibile incostituzionalità di quest’ultima modifica…
“L’eventuale incostituzionalità andrà verificata una volta che andrà in vigore, perché non è detto che non venga modificata dal Senato. Si andrebbe a prevedere una punibilità penale che ricomprenderebbe dei casi in cui la condotta punibile in realtà non c’è. Lo stato di alterazione va verificato caso per caso ed è demandato infatti al verbale degli agenti che hanno fermato l’automobilista e diventa punibile nel momento in cui le analisi danno il responso che si era assunto sostanze stupefacenti e che quindi l’alterazione derivasse da quello”.
Da qui le polemiche…
“Il fatto di ancorare la punibilità esclusivamente al fatto che si sia assunta una dose si sostanza stupefacenti indipendentemente dal fatto che la lucidità fosse minata o meno vorrebbe dire comprendere dei casi in cui non si sono creati pericoli alla circolazione. Ma secondo me l’incostituzionalità verrà aggirata con qualche modifica al Senato”.
Per quel che riguarda le sospensioni brevi?
“Qui c’è un’aggiunta all’articolo 126bis. Si tratta di una sanzione che si aggiunge alla sottrazione di punti dopo la prima decurtazione di punteggio. Sono parametrate sui punti residui sulla patente. Da 1 a 7 giorni se i punti sono meno di 20, fino a 15 giorni se i punti sono meno di 10. Non è prevista per tutte le infrazioni per cui è prevista la decurtazione. Ma sicuramente verrà utilizzata se si utilizzano i cellulari alla guida”.