Esclusiva Andrea Fanì (Gazzetta dello Sport): “Credo a un duello duraturo fra Ferrari e Red Bull”
Improvvisamente si torna a sognare. Dopo la doppietta delle Ferrari in Australia, i tifosi sperano che la scuderia possa addirittura competere con la Red Bull per il titolo. In Giappone il Gran Premio sarà molto significativo in tal senso. “Dopo l’Australia anche Vasseur e i suoi uomini hanno capito che la direzione di sviluppo della SF-24 è quella giusta – spiega ai nostri microfoni Andrea Fanì, esperto di Motori della Gazzetta dello Sport – Non è il guasto di Melbourne che racconta la verità sulla forza di Verstappen e della Red Bull”.
Dopo Melbourne fra i tifosi Ferrari c’è entusiasmo, sono invece più cauti dalla scuderia. Tu che posizione hai?
“Se nella scuderia sono cauti, hanno i loro buoni motivi. La Ferrari sa che deve essere sempre al massimo ma che da solo il potenziale della macchina e dei piloti non basta: la RB20 di Verstappen è superiore per velocità e performance generale. L’obiettivo però è: a ogni minima défaillance della Red Bull noi dobbiamo essere lì, pronti a superarli e vincere. Se, fatto questo, la Ferrari sarà davanti, specie nel mondiale costruttori (perché è chiaro come Perez sia ormai un oggetto estraneo nel team di Horner, che di fatto gareggia con un solo pilota davvero motivato), per la scuderia sarà un risultato straordinario e per molti versi inaspettato”.
Credi a un duello duraturo fra Ferrari e Red Bull? Credi che in Giappone si possa ripetere quanto fatto in Australia?
“Sì, credo a un duello duraturo tra Ferrari e Red Bull, più in gara che nelle qualifiche. La certezza è che la SF-24 è più vicina alla Red Bull nel ritmo gara, mentre nella prestazione secca la RB20 resta superiore. Però Suzuki è un circuito “totale”, completo: lunghi rettilinei, curvoni veloci da percorrenza, curve lente e un tornantino; il risultato in Giappone dirà tanto sulla capacità della scuderia rispetto alla Red Bull. Ricordiamoci anche che sarà il mondiale più lungo di sempre, quindi tanto conteranno gli sviluppi delle macchine tra maggio e settembre”.
Per la prima volta il GP giapponese va in scena in primavera: influisce sulle strategie (tipo scelta di gomme)?
“Il fatto che a Suzuka si corra in primavera migliorerà in generale le condizioni meteo, meno rischio pioggia che in Giappone a ottobre non manca quasi mai; sulle gomme non credo influisca più di tanto, dai primi dati e dalle parole dei piloti si denunciava meno graining rispetto all’Australia”.
Suzuka è suggestiva e particolare: pensi che l’atteggiamento dei tifosi lì possa incidere in qualche modo?
“Suzuka è storica per le vittorie, gli incidenti e le polemiche, i tifosi sono caldissimi ma non credo possano influire più di tanto sulle prestazioni”.