Auto elettriche, rischio flop: i motivi per cui i compratori si allontanano I Bisogna correre ai ripari alla svelta
Ci era stato detto che il nostro imminente futuro automobilistico sarebbe stato ‘green’: elettrico, ibrido, o comunque sia del tutto ecologico. Che avremmo detto addio alle zero emissioni.
Eppure, va detto che ad oggi la gran quantità delle auto è ancora largamente di tipo termico e tradizionale, e che una larga fetta di mercato, alle elettriche, non ci pensa proprio.
Perché? Da cosa è dovuto questo scetticismo? Da dove nasce tutto ciò? Di certo non si possono addebitare tutte le responsabilità all’abitudine, alla tradizione storica.
Se così fosse, tutti staremmo ancora usando le macchine dattilografiche al posto dei notebook, e i nostri telefoni sarebbero ancora a gettoni e niente affatto smarthphone.
Ogni progresso, ogni rivoluzione passa attraverso una fase di transizione, e questa ormai famosa transizione ecologica, che è in corsa, sta rallentando per una concatenazione di fattori.
Perché le elettriche non stanno sfondando
Prima di tutto, gli incentivi: se vuoi che qualcuno compri un’auto nuova, per di più con un motore e un sistema di carica completamente diverso, devi dargli gli strumenti tecnici e soprattutto economici per considerare questa transazione conveniente, facile e non un arretramento rispetto alle condizioni di vita e di qualità pratica in cui si trova.
L’auto termica si può pagare oggi meno rispetto a quella elettrica, in molti casi, e per di più i famosi incentivi all’acquisto di vetture green, in tanti posti in Europa, stanno svanendo: dunque, perché un cittadino dovrebbe disfarsi della sua auto vecchio stile, se non ne avesse un tornaconto economico?
Ricariche lente, colonnine assenti e autonomia
Inoltre, nei nostri territori, spesso, le famose colonnine non sono così capillari e diffuse come i punti di rifornimento e le stazioni di servizio tradizionali: e tanti cittadini temono di trovarsi con una batteria scarica nel bel mezzo del tragitto, con il rischio di restare a piedi.
Spesso con le auto facciamo dei viaggi, o spostamenti di ampio raggio, che si tratti di lavoro o di piacere o altri tipi di impegni: un guidatore vuole avere la certezza che può, in qualunque momento, ovunque si trovi, disporre di modi agevoli per rifornire di carburante o, appunto, di ricarica adeguata, il proprio veicolo. Se le colonnine son poche però, non tutti sono disposti a fare calcoli chilometrici o a rinunciare a spostamenti in luoghi in cui non vi è certezza di presenze di strutture per ricaricare l’auto.
E inoltre, i tempi di durata della batteria come quelli della ricarica stessa sono ancora un deterrente, per molti. E molti sono quelli che chiedono cambiamenti strutturali in tal senso, prima di abbracciare un domani green.