Codice della strada, l’ultracentenaria multata senza patente fa scuola: ora rischiano tutti al posto di blocco
C’è una notizia di cronaca che, in questi giorni, ha decisamente fatto il giro del web, diventando virale ovunque e tema di dibattiti e approfondimenti a tutto tondo: quella dell’anziana multata in auto.
Multare un’anziana, di per sé, non sarebbe una notizia: tanti guidatori commettono infrazioni ogni giorno, ovunque, al di là dell’età anagrafica. Cosa caratterizza questa storia?
Il fatto che si tratti di un’ultracentenaria, classe 1920, che guidava in piena notte, al ritorno da una serata passata con amici. Uno scenario che, però, non finisce qui.
Al di là del fatto che una multa in piena notte, al ritorno da una serata in comitiva sembra più l’immagine di un qualche giovane alle prime armi automobilistiche e sociali, il fatto è un altro.
La donna, 103 anni, è stata multata perché guidava con la patente scaduta da 2 anni: dopo una segnalazione è partito un controllo, e si è scoperto che la donna guidava senza licenza valida.
Anziana multata a 103 anni: era senza patente valida
A quanto pare l’anziana si sarebbe disorientata al volante, percorrendo la strada in modo continuativo tanto da attirare l’attenzione di qualcuno: tornava da una serata di burraco, con amici, e pare non stesse riuscendo a ritrovare la via di casa. Malgrado il garbo e la cautela che gli agenti hanno usato, visto che l’anziana guidatrice, prossima a compiere 104 anni, sembrava in difficoltà, non si sono potuti esimere dall’applicare le regole previste dal Codice della Strada, sanzionando l’anziana signora come da prassi. Quello che ne è seguito dopo, però, è tutto un altro discorso. Vale a dire? Si è aperto un vibrante dibattito.
A partire dal veicolare della notizia su tutti i possibili canali social e non, da più parti si sono sollevati dubbi in relazione a quelle che sono oggi le regole e, poi, le effettive e concrete valutazioni che vengono fatte in sede di rinnovo delle patenti.
Il caso che alimenta i dubbi sui rinnovi delle patenti
In particolare, qualcuno ha iniziato a sostenere, come già avviene in altri Stati, l’eventualità di sottoporre a misure di valutazione più pressanti e più prossime i guidatori di una certa età, le cui condizioni psicofisiche, si sostiene, possono rendere più problematico il mantenimento di un adeguato livello di lucidità, al volante.
D’altro canto, sostiene l’altra ‘campana’ della vicenda, che senso ha fare di tutta un’erba un fascio? In fondo, l’anziana 103enne, guidando senza patente, ha commesso una violazione che sembra prescindere dall’età in quanto tale. E inoltre, analisi importanti e copiose, da regolamento, sono già previste per i rinnovi della patente dopo una certa età. Dunque, come sempre, la generalizzazione è fuorviante: guidare è sempre possibile, se il soggetto permane capace di farlo, alla luce di ciò che commissione medica e professionisti stabiliscono.