Parcheggio auto, addio a graffi, ammaccature e CID: basta fare come tuo nonno I Non sbaglierai mai più
Città dopo città, paese dopo paese, per chi guida cambia davvero poco, se non nulla, quando si tratta di affrontare uno dei crucci peggiori di tutti: quello del parcheggio.
In un contesto come quello dei motori nel quale tutto si sta continuamente evolvendo in un senso positivo e non solo contemporaneo, ma futuristico, resta, infatti, un enorme fardello.
Come e dove trovare un posto per mettere in sosta l’auto, come riuscire a incastrare l’auto nello spazio, spesso esiguo, della eventuale sosta acciuffata e come evitare multe, graffi e incidenti.
Da una parte abbiamo infatti auto super evolute: sensori di parcheggio, telecamere in grado di orientarci, dispositivi sonori, e comunque un’infinità di apparecchi funzionali e fondamentali.
Dall’altra, le nostre città, per quanto possano essere rimodulate, restano uguali più o meno a sempre: con gli stessi spazi per parcheggiare, anzi, di meno.
Un problema cronico: il parcheggio, e rischi aumentati
Sì, perché nello stesso momento in cui aumentano gli stalli a pagamento, delimitati da strisce blu, cresce anche la demografia automobilistica in modo esponenziale. Molte più auto, anzi moltissime: e anche molto più voluminose rispetto al passato. Con la conseguenza che per entrare in un parcheggio si devono fare a volte ‘manovre miracolose’. Ma non solo.
Il rischio, incombente, è finire col graffiare la nostra auto, o le altre in sosta: ammaccarle, danneggiare la carrozzeria, il paraurti, nostro o altrui. Magari esser costretti a una constatazione amichevole, o rischiare addirittura investimenti a causa del caos dentro il quale ci si è imbottigliati, con pochi attimi per far manovre complesse per parcheggiare.
Fai questa manovra, e rischi zero nel parcheggiare
Anche se la tecnologia ci aiuta, per fare dei parcheggi sicuri e non rischiare nulla non possiamo mai mettere da parte la nostra intelligenza e sagacia: e per questo che tutti consigliano di seguire gli insegnamenti dei nonni. Coloro che, in pratica, guidavano quando non c’erano sensori o ‘cam’ pronte a dirci come fare la manovra. Si andava ad occhio.
E che cosa doveva fissare l’occhio dei nonni per essere sicuro di parcheggiare? Loro direbbero, e dicono ancora: lo specchietto. Sì, perché quando stai per mettere il mezzo in sosta, devi allineare il retrovisore col finestrino anteriore dell’auto oltre cui stai per parcheggiare. Se appare al centro dello specchietto, sei ben posizionato e puoi iniziare la manovra. Il nonno ti direbbe poi, di sterzare per entrare nello spazio di sosta fin quando lo specchietto non mostra il paraurti dell’auto di dietro. A questo punto, puoi completare la manovra in sicurezza: non sbatterai mai.