Anziani alla guida, milioni di patenti a rischio: ora i rinnovi li decidono i computer I Standard durissimi, cittadini infuriati
Questo non è un Paese per giovani: oppure vale il contrario? Nella continua, eterna e purtroppo insopprimibile querelle legata alla ‘questione generazionale’, ora si unisce un nuovo capitolo.
Quello delle auto, quello delle patenti: a dire il vero, non un tema originalissimo, dal momento che se ne parla, in altre salse e termini, un pò da sempre.
Il discorso è sempre quello: largo ai giovani da una parte, oppure no, tuteliamo i diritti di chi si è conquistato con fatica e sudore per anni il suo posto nel mondo.
In una società ideale, lo scontro generazionale tra chi brama di prendersi spazi vitali sempre più ampi e chi invece vuol conservarli dovrebbe esser gestito in modo più armonico.
In verità, in una realtà cruda e cinica come quella che noi stessi infuochiamo ogni giorno con i i nostri comportamenti, ci si trova in un ginepraio senza uscita: perfino in ottica auto.
Patente auto, anziani a rischio, nuovi standard valutatitivi
Quando si parla di patenti, ad esempio, il dilemma è sempre vivo: c’è chi crede che i giovani siano il pericolo maggiore, vista la loro età acerba e la poca esperienza, e chi crede l’opposto, cioè che il problema siano gli anziani, con la naturale perdita progressiva di riflessi, self control, e destrezza nelle manovre. La realtà è profondamente soggettiva, a dire il vero.
Tant’è che per i rinnovi delle patenti, a prescindere dall’età, è una Commissione medica a prendersi la briga di decidere: caso per caso. Ma se a questa commissione sfuggisse qualche particolare? Se lo chiedono ad esempio in Giappone, dove la popolazione di recente è invecchiata tanto che oltre 20 milioni di nipponici hanno più di 75 anni. Moltissimi guidano, e fin troppo bene. Ma in Giappone vogliono vederci chiaro. Per cui?
Intelligenza Artificiale, ora decide lei se rinnovarti la patente
In terra nipponica hanno scelto di adottare un metodo, per ora sperimentale, per i rinnovi della patente: tramite l’uso dell’intelligenza artificiale. Che dovrà analizzare i singoli guidatori e lo farà in modo del tutto asettico. In che modo?
Una società, la NTT Data, ha fatto partire un iter innovativo per permettere a programmi di AI di studiare le capacità dei conducenti usando per il momento i dati che fornirà il servizio di taxi di Tokyo Kokusai Motorcars: tramite la presenza di dispositivi e sensori saranno analizzati in modo scientifico i comportamenti alla guida, dal rispetto dei segnali alla velocità, testando i riflessi e l’abilità cognitiva. in caso di bocciatura, addio patente.