Mercato auto, il progetto leasing sociale rischia già di sparire: governo dice no I Famiglie sul lastrico disperate
Questa è di certo una fase molto delicata, per il mercato delle auto e per chi si appresta a comprare un veicolo, investendo denaro che, spesso, latita dalla tasche.
Tra il dire e il fare, emulando un antico adagio, c’è di mezzo sempre il ‘denaro’: pochi flussi disponibili, poche risorse, pochi investimenti. Come fare?
Per aiutare il settore automobilistico a non pagare un prezzo troppo alto a causa di una crisi mondiale che non sembra avere fine, si è cercato nuove soluzioni.
Idee, anche molto funzionali, che al contempo fossero in grado di dare una grossa mano a chi avrebbe voluto, e vorrebbe, investire risorse nel settore, ma non ne ha.
Sempre più ampia è, infatti, la fascia sociale dei cosiddetti meno abbienti, se non interi strati di popolazione in situazione di precarietà e povertà. Dunque?
Leasing sociale, boom di richieste e dietrofront
E’ nata così la soluzione del leasing sociale, formula di acquisto di auto a condizioni molto convenienti: auto pagabili nel corso del tempo e con delle rate molto basse per chi rientrasse in alcuni limiti di reddito che, di fatto, li escludono dal mercato delle auto. Un protocollo che è piaciuto così tanto da fare subito il boom: un progetto che è così stato di successo che ora rischia di sparire.
Proprio così: il leasing sociale ha registrato un enorme richiesta di accesso e il governo deve, a quanto pare, correre ai ripari. Con la conseguenze che tante altre famiglie, sul lastrino, si disperano perché potrebbero essere ora escluse dal sostegno. Stiamo parlando del caso che ha del clamoroso, della Francia, dove le autorità si sono trovate a richieste anche tre volte superiore ai budget.
Mercato aiuto, il leasing sociale sparisce
In pratica oltralpe si sono trovati nella posizione di dover soddisfare circa 50 mila richieste di leasing sociale a fronte di un tetto che pareva essere di 20 mila: tanto che, fino al 2025, non ci saranno ulteriori richieste che verranno accettate.
Un boom forse inaspettato, ben oltre i limiti economici che le autorità si erano fissate: le condizioni del resto sono propizie, si compra una vettura a meno di cento euro al mese, o massimo 150 per le auto di grosso volume, con contratti di tre anni rinnovabili e redditi entro i 15 mila euro o sotto i quarantamila circa se si tratta di famiglia con almeno un figlio. Ora però per molti questa chance salta.