Patente sospesa, il trucco dei legali per ridurre la pena I ‘Utile’ e dilettevole: torni subito al volante
Ci sono delle circostanze in cui, in strada, determinati comportamenti alla guida non possono e non debbono per nessuna ragione passare sotto traccia, anzi.
Azioni deleterie, pericolose, nocive, che mettono a repentaglio la salute pubblica, l’incolumità delle persone e possono arrecare danno a cose o altri: violando le regole.
Il Codice della Strada, il corpo normativo che disciplina tutti i tipi di comportamenti che sono tollerati e non dalle leggi, indica in modo chiarissimo come agire.
I divieti e le prescrizioni, in linea di massima, sono tutti votati verso il principio della equa fruizione della cosa pubblica e della salvaguardia dell‘integrità di persone e cose.
In tal senso, quando un atto, qualche che sia, mette in bilico questo assioma, le leggi non possono che essere a dir poco veementi e risolute, prevedendo pene enormi, gigantesche.
Patente, puoi perderla in un attimo
Nei casi più gravi si rischia, oltre a danni economici e alla perdita della libertà personale, ovviamente, anche di perdere la patente, con l’esercizio della sospensione della patente. In questo caso, per un lasso di tempo prestabilito il guidatore non può mettersi al volante. E’ chiaro che la gravità dell’atto compiuto fa anche aumentare la pena.
Di norma si parla di reati molto gravi e pericolosi come la guida in stato di ebbrezza che, come indicato nell’articolo 186 del codice della strada, prevede proprio che la patente possa essere sospesa: al pari della guida sotto gli effetti di una qualche sostanza stupefacente, come indica l’articolo 187. Quanto dura la sospensione della patente?
La sospensione dura tanto, ma puoi ridurla con un trucchetto
La patente a seconda dei casi può essere sospesa per un periodo anche di due o 5 anni, un lungo periodo di tempo come nei casi di gare tra auto illegali o omissione di soccorso stradale. Ma gli avvocati sanno come darti una mano.
Possono proporre e ottenere una soluzione alternativa, vale a dire quella che prevede la riduzione della pena in cambio di un servizio che venga contraddistinto come quelli di pubblica utilità. In pratica si tratta dei lavori socialmente utili che prevedono la chance, per il responsabile di determinati reati stradali, di ridurre parte della sanzione tramite lo svolgimento di una qualche attività o servizio che sia di ausilio alla società, alla collettività.
Come si suol dire, quindi, si unisce l’utile – nel senso dei lavori socialmente utili – al dilettevole del tornare più in fretta al volante.