Sonno alla guida, non rischi più nulla: il sistema per proteggere te e i tuoi cari
Molte volte, quando guidiamo, chiediamo a noi stessi uno sforzo che, in effetti, non ci potremmo permettere: il nostro corpo, stanco, chiede venia implorando riposo. E noi gli diciamo di ‘no’.
Le conseguenze di questa scelta possono essere deleterie, tragiche, fatali: tanti, troppi casi di cui si legge sui giornali, sul web o si ascoltano in tv, raccontano di drammi iniziati proprio in questo modo.
Persone che avrebbero dovuto dare ascolto ai segnali del proprio corpo, che chiedeva un pò di riposo, e che invece sono rimaste al volante, fino a quando il sonno, implacabile, non ha colpito.
Il colpo di sonno è una delle principali cause di incidenti stradali al mondo e tra le primarie ragioni a cui attribuire sciagure e sinistri da cui derivano fin troppi decessi. Se ne parla ormai da anni.
Più volte numerose campagne di sensibilizzazione sociale e di informazione culturale hanno provato ad inculcare nella testa dei guidatori l’importanza di prendersi una pausa, guidando, quando occorre.
Sensori sonno, finalmente non rischiamo più
Del resto il sonno impetuoso, quello che ci fa crollare da un attimo all’altro, difficilmente ci attacca prendendoci alla sprovvista. Noi sentiamo quando è il momento di fermarci: perchè non farlo? Per evitare il colpo di sonno e le sue tragiche conseguenze, allora, ecco che interviene la scienza. Perché oggi, per fortuna, le nostre macchine sono così tecnologicamente avanzate da aiutarci.
Letteralmente, le auto, ci parlano e ci dicono quando siamo stanchi, quando è il momento di fermarci, e quando sono evidenti i segni del sonno. Non è una esagerazione, ormai è risaputo. Grazie alla scienza moderna, non si rischia più, volendo, di essere preda di colpi di sonno alla guida, dal momento che esiste un sistema che protegge noi, i nostri amati, e chiunque altro sia in strada.
Dispositivo anti sonno, ora ti dice quando fermarti
Stiamo parlando dei noti rilevatori del sonno, un avanzato sistema di dispositivi che con dei controlli incrociati studiano letteralmente il nostro stato al momento e individuano i casi al limite.
I sensori anti sonno, ormai, sono numerosi: si trovano sul volante, ad esempio, e analizzano la pressione col contatto delle mani, elaborando dati in caso di sbalzi irregolari. E poi ci sono i controlli di stabilità, che tramite centraline capiscono se l’angolazione delle sterzare sia ordinaria o meno.
Soprattutto ci sono telecamere per riconoscimento facciale e per le analisi del tracciato stradale, di modo da capire che se la macchina oscilla è perchè si sta perdendo il controllo: la faccia, invece, viene studiata in modo preciso così da capire, tramite il movimento delle palpebre, lo sguardo vitreo o spento o espressioni stanche, se stiamo per cadere nel torpore tipico del sonno.
Con l’invio di segnali, acustici o visivi o anche vocali, l’auto ci indica il da farsi: fermarsi, subito, prima che sia troppo tardi.