Fiat, l’auto più amata doveva chiamarsi in tutt’altro modo: e nessuno sa perché poi l’hanno chiamata così
In un contesto di grande competitività produttiva e commerciale come quello delle auto, uno dei brand più di successo al mondo, come noto, è una vera eccellenza del Made in Italy.
La Fiat, perchè è di lei che stiamo parlando, è il simbolo delle auto italiane per definizione, assieme naturalmente altri brand di lusso e iconici come Ferrari e Lamborghini o alle Alfa Romeo, certo.
La Fiat, però, è l’emblema delle auto di tutti: e per tutti. Veicoli di successo planetario, al di là di ogni confine, di ogni condizione economica e sociale, di ogni latitudine: le Fiat sono amate ovunque.
Fin dai suoi albori, la Casa Madre di Torino ha sempre saputo centrare e superare tutti i suoi obiettivi, diventando da subito (e per sempre) un caposaldo del settore e un’evergreen intramontabile.
Di certo la sua straordinaria popolarità è dovuta a una serie di fattori che sono innegabili: in primis la qualità strutturale e la sicurezza, mista al comfort e alla facilità di guida, che le auto Fiat donano.
Fiat, l’auto iconica doveva chiamarsi in altro modo
Poi, ovviamente, entra in gioco anche l’estetica e la natura sempre innovativa dei suoi veicoli che, storicamente, hanno precorso i tempi, anzi dettato i tempi in molti casi, scrivendo la storia. In particolare poi il successo della Fiat è dovuto anche al fatto che la maggior parte dei suoi modelli di auto, oltre ad esser diventati iconici e amati da tutti per generazioni, sono anche a buon prezzo.
Dalle utilitarie ai SUV, dai modelli di alto bordo alle berline, la Fiat insomma non ha mai sbagliatoun colpo e alcune delle sue vetture sono diventate eterne, simboliche, amatissime, e quasi ‘metafore’. Basti pensare alla 500 oppure a quella che oggi è la più venduta in Casa Fiat: l’amatissima, mitica Panda. Una macchina che ha attraversato i decenni facendolo in modo indenne, anzi, arricchendosi.
Panda, qual’era il nome alle origini
La Panda si è trasformata, evoluta, migliorata, adeguata ai cambi storici e generazionali e ha un passato florido e fortunato, un futuro roseo e anche alcune particolarità. Come quella del nome. Sì perché non lo sanno in molti, se non quasi nessuno, ma la Panda in origine non doveva affatto chiamarsi così. Il suo nome non era Panda, agli inizi: bensì 141, come tutte le altre Fiat dell’epoca che prendevano il nome dalla cilindrata.
In seguito venne invece poi scelso Panda, come nome definitivo. Ma occhio, l’animaletto non ha molto a che vedere con la scelta. Si tratta del nome che fa riferimento alla dea romana che proteggeva le strade e coloro che intraprendevano dei viaggi.