Amazon, ecco perché la consegna del tuo pacco potrebbe avere gravi intoppi | Natale senza regali
Il gigante ha i piedi d’argilla. Lo sapevamo tutti che prima o poi sarebbe successo anche al numero uno mondiale del commercio online.
Inutile dire che Natale si avvicina. Nonostante il caldo persistente, verrebbe da dire. A parte questo però tutto scorre, esattamente come ogni anno. E come ogni anno milioni di persone stanno già scartabellando sul web per trovare i regali. Annosa prospettiva di sempre.
Come spesso accade, bisognerà anticipare un po’ i tempi, perché si sa, consegme e processi logostici in questo periodo potrebbero subire gravi ritardi a causa dei numerosi ordini che si accumulano.
Una delle trovate che Amazon aveva proposto già diversi anni fa per evitare proprio di trovarsi con furgoni stracarichi e bloccati nel traffico delle festività era la pensata dei droni. Tutti aspettavamo con ansia l’arrivo del nostro drone privato. E invece qualcosa andò storto.
Pacco col drone, cosa è successo nel frattempo?
Sì, ma cosa è andato storto? Perché la trovata dei droni non sortì l’effetto desiderato? Per rispondere a questa domanda dovremmo fare un passo indietro. Era il primo dicembre del 2013: l’allora CEO di Amazon, Jeff Bezos, presentò nel programma 60 Minutes un servizio super innovativo per i tempi, e a dire il vero anche per l’epoca attuale, che si chiamava Amazon Prime Air.
L’idea era di sostituire i furgoncini per le consegne di pacchi leggeri (fino a circa 2,2 chilogrammi) effettuando le consegne via aerea con dei droni. Tutti restarono a bocca aperta. L’idea in effetti sembrava quasi troppo bella per essere vera. E in effetti lo era. Tanto che a distanza di 10 anni l’azienda non ha ancora reso operativa la sua strategia. Si è nel frattempo evoluta e modernizzata, utilizzando camion elettrici costruiti solo per loro, ma l’idea dei droni ancora non è decollata.
Svelato il motivo: tecnologia ancora poco matura, ambiente troppo complesso
Perché ancora nessun drone dal lontano 2013 sta svolazzando sulle nostre teste per recapitare un dono che arriverebbe senza dubbio in orario? Nonostante i buoni propositi di Amazon di iniziare globalbalmente il servizio entro il 2015, attualmente, la consegna via drone sembra limitata a College Station, in Texas, e a Lockeford, in California. I primi test non sembrano essere andati benissimo, in quanto ci si sono messe di mezzo non solo sfide climatico-metereologiche, ma anche limitazioni di peso e dimensioni dei pacchi.
E, come se non bastasse, si richiede l’utilizzo di un QR code per indicare la posizione di consegna. Insomma, la soluzione del drone è stata rallentata da ostacoli tecnologici e dalla complessità degli ambienti urbani, con la FAA (ente di controllo del volo) che ha anche ostacolato il processo, esprimendo preoccupazioni sulla sicurezza e sull’affidabilità del modello MK 27-2. Amazon sostiene che supererà questi ostacoli con il nuovo drone MK30 previsto per il 2024.